sabato 3 agosto 2013

Meeting Caserta: Entrate in società con Dio e agire

Don Ciotti ai Giovani per un Mondo Unito: “Entrate in società con Dio. Non ve ne pentirete, perché Lui detiene il pacchetto di maggioranza”. Con queste parole, rubate al mondo imprenditoriale, e rivolte ai Giovani per un Mondo Unito del Movimento dei Focolari, riuniti al PalaVignola di Caserta, don Luigi Ciotti si è guadagnato, se mai ce ne fosse stato bisogno, la “standing ovation” della folta e giovanissima platea, accorsa al forum su Legalità e accoglienza.
Dopo quella di don Patriciello, il giorno precedente, il Meeting della legalità, che si sta svolgendo a Caserta dal 29 luglio al 2 agosto, si è così arricchito di un’altra presenza carismatica, che non poteva non suscitare unanimi consensi. Il presidente nazionale di Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie), che vanta oggi 1600 presidi in tutta Italia, ha così esordito: “L’unico modo per amare se stessi, è provare ad amare gli altri. Circa la legalità, essa è solo uno strumento per raggiungere la giustizia, il vero obiettivo. Purtroppo oggi tutti parlano di pace, diritti, giustizia, ma molti hanno svuotato le parole del loro vero significato. L’atto d’amore è ridare il giusto valore alle parole”. E ancora: “Non c’è legalità senza uguaglianza. Noi dobbiamo impegnare la nostra libertà a liberare chi libero non è, perchè la libertà è un diritto di tutti”.


Sul diritto di cittadinanza agli immigrati, emblematico e commovente il suo racconto di una piccola rom, trovata carbonizzata nella sua povera baracca di legno e lamiera, che aveva affidato il suo piccolo testamento al foglio del suo ultimo tema scolastico: “Il mio sogno? Essere considerata cittadina italiana”.
Don Ciotti ha poi mostrato meraviglia dinanzi al fatto che molti mostrano a loro volta meraviglia dinanzi alle parole di Papa Francesco, semplici, ma sempre forti e dirette al cuore. “Papa Francesco - ha detto - non fa altro che ribadire quello che è un insegnamento di 2000 anni fa: il Vangelo di Cristo”. In questo insegnamento, ci deve essere anche la denuncia, perchè anche quella può diventare annuncio di salvezza. E a riguardo, ha citato alcuni esempi degni di ammirazione: per il recente passato, quello del vescovo emerito di Caserta, monsignor Raffaele Nogaro, sempre vicino agli “ultimi”; per il presente quello di suor Rita Giaretta e delle sue consorelle orsoline di Casa Rut, tra l’altro presenti al meeting. “Perchè uno dei peccati più gravi - ha continuato - è la delega, l’indifferenza. Bisogna invece agire, essere protagonisti e non accontentarsi mai, ma sentire il “morso del più”.

In un precedente intervento di una vostra giovane amica, si parlava di democrazia. Ebbene, legalità e giustizia sono componenti della democrazia, ma sono nulla se non ci si assume ognuno le proprie responsabilità”. Sulla politica, ha invece ricordato l’invito di un altro grande sacerdote, don Tonino Bello, rivolte proprio al mondo politico: “Amare senza riserve la gente che Lui vi ha affidato. A Dio ne dovrete poi rendere conto prima che al partito”. Ha quindi citato Paolo VI, che affermò come la politica, quella vera, sia il più alto atto di carità. Dopo aver invitato a togliere la “g” dalla parola integrazione, così inflazionata, per sostituirla con quella, auspicabile, di interazione, don Ciotti ha infine esortato tutti a non abbandonare la speranza, come lui sta facendo da quasi cinquant’anni, anche in una terra, come la Campania, nella quale la speranza sembra sia stata sepolta insieme ai rifiuti tossici. “Perchè questa - ha concluso - è, nonostante tutto, terra generosa di bella gente”.

Nessun commento:

Posta un commento