Sono i campi in cui i Focolari sono impegnati dal 1967. A conferma della creatività di un popolo operoso, tenace, cultore dell’armonia. Panorama di iniziative degli ultimi mesi.
In questo 2015, in concomitanza col Sinodo sulla famiglia non poteva mancare qualcosa di inedito organizzato dalle famiglie dei Focolari, che in Corea del Sud sono molto attive.
In questo tempo di crisi dei rapporti familiari, al Chong Hasang Education Center di Seoul, e contemporaneamente a Pohang, il week-end 2-4 ottobre è stato dedicato ad una ‘Scuola di perdono per coppie’
per 120 coppie. Le quali, alla fine, erano tutte concordi sulla
necessità di un dialogo vero fra i coniugi. “Invece di lasciare sepolte
meschinità e ferite – diceva una coppia – è necessario affrontare con
coraggio la situazione, parlarne, chiedere e ricevere perdono”. Un
dialogo che qui hanno sperimentato e che ora ritengono essenziale per
rinverdire il rapporto e potersi comunicare cose che normalmente non si
riescono a dire.
Anche le persone impegnate in parrocchia – 119, venute
da tutte le diocesi della Corea del Sud – hanno avuto il loro momento di
crescita. Accompagnate da 18 sacerdoti e 5 religiose, il 26 ottobre
hanno riflettuto su ‘Parrocchia, casa di amicizia, scuola di comunione’. Una giornata vissuta all’insegna della spiritualità dell’unità
per dare un contributo alla qualità del servizio alla parrocchia svolto
nella piena comunione dei laici fra loro e con i sacerdoti, al di là
delle differenze di ruolo, età, punti di vista. Le testimonianze
confermavano che incomprensioni e conflitti possono essere superati
dalla carità reciproca, e per ritrovare, nella riconciliazione, l’unità.
A beneficio dell’intera comunità parrocchiale.
“Un giorno al caffè per il Nepal”. Obiettivo: raccogliere fondi per Ramjung dove, nell’aprile scorso c’è stato un terribile terremoto. Era questo l’invito dei Giovani per un mondo unito
per sabato 5 settembre in un bar di Seoul. Momento culmine il
video-collegamento con altre tre città dell’Asia: Katmandu, Mumbai e New
Delhi. Ed è stato proprio dell’India il racconto di come sono riusciti a
mandare aiuti in Nepal: lavorando part-time, organizzando cene,
concerti. Una di loro, Natasha, nonostante fosse senza lavoro, ha donato
5.000 rupie, sperimentando il centuplo del vangelo: appena tre giorni
dopo è stata assunta da una ditta.
È ormai una tradizione. In una sala da pranzo riservata ai deputati del parlamento coreano, per chi lo desidera, i Focolari tengono mensilmente il Forum Sociale per l’unità, giunto, il 17 settembre scorso, alla sua 32^ edizione. In esso è stato presentato “Rainbow Dream Project”,
un programma educativo–creativo per le scuole che, partendo da una
visione integrale della persona (il colore bianco, la luce) intercetta
sette principali aspetti educativi (corrispondenti ai 7 colori
dell’iride). A ciascun colore è abbinato un comportamento che a sua
volta abbraccia molteplici dimensioni, mantenendo uno sguardo sia
unitario che variegato a seconda delle situazioni in cui l’alunno si
trova a vivere. Il progetto prevede anche la lettura comunitaria,
all’inizio di ogni mese, di un brano evangelico e la condivisione a
turno, via radio, delle esperienze suscitate da tale brano. Dal 2009
tale progetto è in atto alla Maegoe High School di Chungbuk da quando
cioè qualcuno aveva suggerito a don Matteo Park, preoccupato per il
nuovo incarico di preside, di introdurre nei programmi della scuola la
spiritualità dell’unità.
Sabato 28 novembre è ripartita l’iniziativa: “Potare carbone”
dei Giovani per un mondo unito. Agli anziani che vivono soli e
abbandonati vengono consegnati carbone e combustibili per il
riscaldamento. Ma è solo una scusa per un intreccio di rapporti. E per
sensibilizzare i giovani. “Apri il rubinetto – scrive sorpreso uno di
loro – e l’acqua calda esce abbondante; premi un bottone e la caldaia
riscalda tutta la casa, stai sdraiato sotto la coperta imbottita a
guardare la TV. Questo era un mio ordinario giorno d’inverno. Prima
pensavo che fosse del tutto normale essere così… ma ora so che accanto a
me c’è chi ha bisogno del mio amore…”.
Fonte: focolare.org
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