Istituita nel 1981, per promuovere una più diffusa e approfondita conoscenza sui temi della diversa abilità, dal luglio del 1993, il 3 dicembre è diventata anche giornata Europea, in accordo con le Nazioni Unite
Secondo quanto riportato dalla “Convenzione sui diritti delle persone con disabilità”,
il fine da perseguire per una società dovrebbe essere quello di
proteggere ed assicurare il godimento di tutti i diritti umani e di
tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità
senza discriminazioni di alcun tipo, promuovendo la loro effettiva
partecipazione ed inclusione all’interno della società.
Il 3 dicembre associazioni e famiglie puntano ad accentrare l’attenzione sul ‘Dopo di noi’,
la proposta di legge presentata alla Camera all'esame della commissione
Affari Sociali, volta a tutelare le persone disabili e con handicap,
garantendogli il giusto sostentamento e una dignitosa condizione di vita
anche al momento della venuta meno dei famigliari.
Questa legge è fondamentale per la tutela delle persone diversamente
abili che finché hanno accanto la famiglia riescono ad avere le giuste
cure e uno stile di vita tale da affrontare le problematiche in cui
vivono.
Condizioni che purtroppo vengono meno al momento in cui restano soli e
non dispongono più degli strumenti economici tali da compensare cure e
quant’altro loro necessario.
Il ‘Dopo di noi’ pone le famiglia nella condizione di poter
blindare un patrimonio e la sua gestione a favore di un titolare, in
questo caso il disabile che ne può usufruire per mantenere il tenore di
vita a cui e' stato abituato, ovvero, i familiari al momento
della firma del trust decidono se il figlio durante la settimana deve
andare a teatro al cinema o fare qualsiasi altra cosa, ed il fiduciario
che ne detiene il patrimonio per lui ha il dovere di rispettare tutto
ciò che viene stabilito al momento della firma dell'atto.
Questo passaggio lo rende fondamentale in quanto protegge il disabile
da qualsiasi ingerenza diversa da quanto deciso dai familiari.
Ad oggi, la proposta di legge sul dopo di noi, è ferma in commissione
in attesa della relazione tecnica del Governo alle modifiche apportate
al testo, che così sarà pronto ad andare in aula alla Camera.
Dopo questo passaggio il provvedimento passerà all'esame del Senato.
L'Associazione 'Il Trust in Italia', nella persona della vice
presidente Francesca Romana Lupoi è da sempre in prima linea per
l'approvazione del Ddl. La Lupoi, ha curato personalmente la parte sulla
tutela del trust e suo utilizzo, e nei vari passaggi che l'iter ha
avuto in commissione ha partecipato attivamente ed è stata audita anche
in commissione Affari Sociali della Camera quale esperta del settore,
non politicamente coinvolta naturalmente, in quanto esterna alla
politica dei partiti, per la tutela che il trust può garantire ai
disabili e come strutturalo all'interno della legge appunto.
Inoltre la Lupoi dà voce alle onlus (riconosciute per il dopo di noi)
che portano avanti questa battaglia, mettendosi a disposizione delle
famiglie per renderle coscienti dei propri diritti e di come accedervi,
oltre a chiarire come si accede al dopo di noi.
E veniamo appunto al trust, strumento su cui la legge per il 'Dopo di noi' si basa. Di
nascita anglosassone - ci dice l’avvocato Francesca Romana Lupoi - “
il trust, e' uno strumento economico sempre più usato anche nel nostro
paese per diverse finalità.
Nel caso del ‘dopo di noi’ da strumento prettamente economico e
giuridico, il trust, diventa sociale e politico, ponendosi così quale
unica garanzia per le famiglie. Genitori che, blindando in modo
trasparente ed assolutamente sicuro (senza speculazioni di alcun tipo)
il futuro economico dei figli disabili, riescono a garantire loro un
futuro sicuro.
Tutto questo anche senza bisogno di essere in possesso di grandi
patrimoni, cosa che spesso il termine 'trust' evoca traendo in inganno e
scoraggiando qualsiasi iniziativa personale di chi ascolta”.
Giornate come quella del 3 dicembre, ci aiutano a porre al
centro la dignità, l’autonomia, l’indipendenza, la libertà di scelta, la
partecipazione e l’inclusione sociale, il rispetto e la valorizzazione
delle differenze e la disabilità come parte della diversità umana. E
ci danno l’opportunità di affermare ancora una volta, citando la
Convenzione ONU, che la disabilità è un concetto dinamico e in
evoluzione, il risultato dell’interazione tra minorazioni e barriere
comportamentali ed ambientali, che impediscono la piena ed effettiva
partecipazione nella società su base di parità con gli altri.
Inoltre tendono a suscitare e promuovere, attraverso eventi e
manifestazioni, una riflessione più profonda ed una presa di coscienza
maggiore da parte della collettività circa le difficoltà incontrate
dalle persone con disabilità, procedendo verso il superamento delle
barriere culturali per giungere ad una efficace inclusione sociale.
Fonte: CittàNuova.it
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