Il «pasto buono» dei City Angels

Dal 1994, un gruppo di volontari, basco blu e casacca rossa, si aggira per Milano per assistere persone senza fissa dimora e in difficoltà. Sono i City Angels, i volontari dell’associazione omonima fondata da Mario Furlan, coach e giornalista, ma soprattutto persona di grande umanità che, con il suo progetto, contribuisce concretamente a migliorare le città.

Di Mario Furlan colpisce subito l’energia positiva. Lo abbiamo conosciuto di persona circa un mese fa, a Roma, dietro le quinte del programma del Tg2 “Tutto il bello che c’è”, uno spazio, nato in collaborazione con il Corriere Sociale, che tratta soltanto buone notizie e iniziative virtuose.

Ci siamo raccontati brevemente perché eravamo lì, e abbiamo capito che avremmo potuto unire le forze per amplificare la nostra azione di assistenza a Milano.

Il mio progetto, Pasto Buono, approdato nella capitale lombarda ormai da un anno, si occupa della ricerca di locali disposti a donare l’invenduto per poi metterli in contatto con mense e associazioni caritative. Da qualche mese, possiamo contare su nuove forze, quelle dei volontari delle università che si sono uniti a noi e stanno ampliando la rete solidale.

Dall’altra parte, gli angeli di Furlan, che assistono persone bisognose, senzatetto o richiedenti asilo, hanno un gran bisogno di pasti gratuiti da donare.

Quindi perché non sostenerci a vicenda? Ecco come è nata la collaborazione tra la “mia” QUI Foundation e i “suoi” City Angels.

Ogni sera, dal lunedì al venerdì, gli angeli vanno a ritirare i pasti invenduti di uno dei locali che ha aderito al progetto Pasto Buono. Quel cibo, buono, fresco, preparato con cura nel corso della giornata, finirebbe gettato via. E invece, grazie alla presenza dei City Angels, diventerà un “pasto buono” per chi ha bisogno.

Spero che la collaborazione con i City Angels possa ampliarsi, anche nelle altre città in cui i ragazzi di Furlan sono attivi. Il bello della solidarietà è che non esistono bandiere e divisioni. Si lavora insieme, cercando di darsi una mano l’un l’altro con quello che si ha. E questa nuova alleanza ne è la prova.

Fonte: BuoneNotizie.Corriere.it