Chiara Badano nasce a Sassello il 29 ottobre 1971. E' una ragazzina normale ma con qualcosa in più: fin da piccola si distingue per l'amore verso gli altri che copre di attenzioni e servizi. A 9 anni entra nel Movimento dei Focolari e a poco a poco vi coinvolge i genitori. Da allora la sua vita sarà tutta in ascesa, nella ricerca di «mettere Dio al primo posto».
A 17 anni le viene diagnosticato un tumore osseo; appresa la diagnosi, Chiara non piange, non si ribella: subito rimane assorta in silenzio, ma dopo soli 25 minuti dalle sue labbra esce il sì alla volontà di Dio. Ripeterà spesso: «Se lo vuoi tu, Gesù, lo voglio anch'io». Durante la malattia non perde il suo sorriso anche durante le cure dolorosissime, ripete spesso: “Non ho più niente, ma ho ancora il cuore e con quello posso sempre amare”.
La cameretta, in ospedale a Torino e a casa, è luogo di incontro, di apostolato, di unità: è la sua chiesa. Anche i medici, talvolta non praticanti, rimangono sconvolti dalla pace che le aleggia intorno, e alcuni si riavvicinano a Dio.Agli amici dice: "Ero troppo assorbita da tante ambizioni, progetti e chissà cosa. Ora mi sembrano cose insignificanti, futili e passeggere… Ora mi sento avvolta in uno splendido disegno che a poco a poco mi si svela. Se adesso mi chiedessero se voglio camminare (uno degli interventi a cui si sottopose la rese paralizzata), direi di no, perché così sono più vicina a Gesù”.
Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, con cui Chiara ha un intenso rapporto epistolare fin da bambina, la soprannomina Chiara Luce affinché con il suo esempio possa mostrare la luce di Dio che vince il mondo.
Un particolare pensiero va alla gioventù: «...I giovani sono il futuro. Io non posso più correre, però vorrei passare loro la fiaccola come alle Olimpiadi. I giovani hanno una vita sola e vale la pena di spenderla bene!».
Dopo una notte molto sofferta, il 7 ottobre 1990, Chiara Luce parte per il cielo, queste le sue ultime parole: “Mamma, sii felice, perché io lo sono. Ciao”.
Dal quel giorno la sua tomba è meta di pellegrinaggi: ogni anno, nella domenica prossima al 7 ottobre, i giovani e le persone presenti alla Messa in suo suffragio aumentano sempre di più. Vengono spontaneamente e si invitano a vicenda per partecipare al rito che, come voleva lei, è un momento di grande gioia.
25 SETTEMBRE 2010 - Rito di Beatificazione – Santuario Divino Amore presieduto da Mons. Angelo Amato - Serata Aula Paolo VI
24.000 circa le presenze dei giovani dai 5 continenti, più di 70 Paesi del mondo.
Ovunque i giovani inventano mille iniziative per raccogliere i fondi necessari per il viaggio.
Incontri paralleli in collegamento via TV o internet si programmano nei vari continenti.
Sono stati proprio i giovani a comunicare ai loro coetanei la straordinarietà nell’ordinario della vita di questa ragazza della loro generazione con canzoni, brani teatrali, musical e attraverso Facebook, Youtube (in 37 lingue: dal coreano al croato, dal norvegese al turco, dall’urdu al giapponese, armeno, cinese e swahili).
In Italia circa 120 gli articoli sull'evento oltre i servizi radio e TV. Ne hanno parlato i telegiornali di Rai Uno, Rai Due... In altri Paesi, anche musulmani, si è parlato di lei.
La serata del 25 settembre: “Con Chiara Luce – Life, Love, Light” nell’Aula Paolo VI è una festa: con il linguaggio del teatro, della musica e varie esperienze, si comunica il modello di vita della nuova giovane beata.
La vita di Chiara Luce ha un'onda lunga e si diffonde come un "tam tam" tra i giovani di tutto il mondo.
Anche nel web, attraverso www.chiaralucebadano.org e sui suoi canali ufficiali di social networking: Facebook, Twitter,Orkut, e Youtube.