mercoledì 4 maggio 2011

AMU ALLA EXPO MONDO UNITO

E’ stato un pomeriggio elettrizzante quello della “Expo Mondo Unito” allestita da giovani di tutto il mondo a Castel Gandolfo (RM), che li ha visti spettatori interessati e protagonisti di forti esperienze di fraternità e solidarietà.
Danze, filmati, foto di azioni realizzate di varie parti del mondo: insomma un grande entusiasmo e voglia di cambiare. L’iniziativa è parte del Meeting dei Giovani per un Mondo Unito (dal 28 aprile al 1° maggio). Sono stati tre giorni di dialogo, workshop, scambi di prospettive, expo d’attività e forum che si sono conclusi con la visita a Roma e con la presenza alla beatificazione di Giovanni Paolo II.
Nella Expo era presente anche l’AMU (http://www.amu-it.eu/) con i suoi progetti nei vari paesi del Sud del Mondo; lo stand che è stato visitato da più di 300 giovani, con momenti di dialogo sulla cooperazione internazionale, sviluppo sostenibile e di comunione.
Insieme a loro abbiamo discusso della cooperazione e del suo significato, mettendo in luce che il nostro obiettivo non è lavorare “per” aiutare ma aiutare lavorando insieme, “con” i beneficiari dei nostri progetti veri protagonisti del loro sviluppo.
Tanto interesse da parte dei giovani sulla gestione dei nostri progetti e altrettanto stimolanti le loro domande: come nasce un progetto? Quali sono le fasi che lo caratterizzano? Chi li finanzia? Quale il momento più bello e più brutto attraversato nella realizzazione di un progetto?
Noi siamo stati felici ed emozionati di parlare con loro del nostro lavoro, che ogni giorno vuole essere un passo in avanti verso il traguardo della fraternità, della pace e della comunione fra i popoli.
La fraternità non è un principio astratto – ci siamo detti – ma si fa concretezza nel riconoscere l’altro (persone o popoli) come un altro me che ha dei diritti fondamentali come il diritto alla vita, alla salute, allo studio, ad un ambiente sano. Quindi non più “poveri indigenti” da assistere nel loro bisogno, ma popoli visti uno accanto all’altro con pari dignità.
La storia dei 25 anni dell’AMU, che ha realizzato 20 progetti pluriennali di sviluppo in Argentina, Uruguay, Brasile, Colombia, Guatemala, Messico, Costa d’Avorio, Burkina Faso, Nigeria, Uganda, Filippine e Croazia ed ha sostenuto oltre 270 micro-realizzazioni, in molti paesi dell’Asia, Africa, America Latina, Medio Oriente ed Est Europa, ha affascinato il giovane pubblico.
L’entusiasmo di questi giovani si è manifestato in vari modi: alcuni hanno chiesto di fare un’esperienza di volontariato nei luoghi dei progetti, altri hanno messo a disposizione le loro competenze tecniche e professionali, altri ancora hanno espresso il desiderio di fare tesi di laurea sui temi della cooperazione. Unico per tutti era il desiderio di dare il proprio tempo, forze, talenti per qualcosa di valido e realizzare dei cambiamenti visibili, come proclamato dal loro slogan “Make Visibile Change”.
Un esempio concreto è venuto dai ragazzi di un liceo di Latina, presenti al Meeting, che hanno raccontato la loro esperienza nel sostenere un progetto dell’AMU, a dimostrazione che per fare qualcosa di concreto basta veramente poco.
La sfida di oggi può essere anche quella di guardarsi attorno e iniziare insieme agli amici a far qualcosa per il proprio quartiere, scuola, territorio.
Luce, Giuliana e Alessandro (AMU – Associazione Azione per un Mondo Unito)

Nessun commento:

Posta un commento