Nel pomeriggio del 15 maggio, due appuntamenti attesi: le famiglie e i giovani. «Come trasmettere lo spirito del Movimento ai nostri figli», «come aiutare altre famiglie a comprendere l’importanza della fede», «come fare quando ci si sente deboli»: queste sono solo alcune delle domande espresse con semplicità dalle trenta persone presenti, molte coppie giovani. Alcune si sono sposate in chiesa dopo aver incontrato il carisma di Chiara Lubich e altre hanno compreso l’importanza della fedeltà coniugale dopo esperienze di ben altro tipo. Anni di ateismo hanno segnato l’istituto familiare: spesso le unioni non sono stabili e la scelta del matrimonio è legata più alla tradizione che alla convinzione; numerosi sono i divorzi, le convivenze, i problemi di alcolismo. «Il messaggio passa dalla testimonianza che date come famiglia – ha risposto Maria Voce – dalla capacità di chiedere scusa, di tornare a guardare l’altro con amore dopo un momento difficile. Tutto questo vale più di mille parole». «A nessuno piace soffrire – continua Giancarlo Faletti – ma nel dolore Dio ci incontra e si lascia incontrare per dirci e darci qualcosa per continuare ad amare».
Con i giovani invece si comincia da un gesto informale: via le cravatte al collo, chitarra e foto, e dialogo aperto sulle sfide della società russa, dalla corruzione, all’eccesso di libertà, alla difficoltà di scegliere, al prossimo Genfest (Budapest, sett. 2012).Una giovane vorrebbe lasciare il suo lavoro, dopo aver dovuto avallare involontariamente un imbroglio. «Ci vuole un passo deciso nel dare testimonianza. In questi posti si può cambiare se ci sono persone come te», è l’incoraggiamento di Maria Voce. «Sei in una realtà da cristianizzare – ribadisce Giancarlo Faletti – e Gesù si serve di te per far passare un messaggio. Dentro l’economista senza scrupoli c’è sempre un uomo con un’anima. Noi non possiamo rinunciare, dobbiamo testimoniare». «Scegliere è l’occasione che Dio ci da per esercitare la nostra libertà», risponde la presidente a Liza che non sa capire che strada intraprendere nella sua vita. Il confronto con i fratelli è un aiuto ad amplificare quanto Dio ti chiede e a rispondere con decisione». C’è serietà, impegno e freschezza nelle due ore di colloquio, che si concludono con l’attestazione di fiducia di Maria Voce: «Io vi lascio fare, ho fiducia in Gesù in voi e fra voi. Il Genfest sarà una sorpresa e sarà il più bello perché lo farete voi».
Dall’inviata Maddalena Maltese

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