mercoledì 13 luglio 2011

Politica? ... Sì, m’interessa!

A volte, dopo aver guardato il telegiornale sfiora una domanda insistente. Ma come si fa a cambiare il modo di fare politica? Si può dare il proprio contributo?
Certo! Basta impegnarsi sul serio ed frequentare le “Scuole di partecipazione”. Sono luoghi di dialogo, di studio, di sperimentazione, aperto a tutti i giovani che vogliono vivere il presente della propria città in modo attivo, responsabile e generoso. Percorsi di formazione all’impegno politico, radicati nel tessuto cittadino, in cui sperimentare un agire politico fondato sui valori universali condivisi e nutrito dall’ideale della fraternità.
Alcune caratteristiche:
• sono Scuole di “partecipazione”, perchè intendono educare ad una cittadinanza attiva e responsabile;
• il percorso formativo si rivolge esclusivamente ai giovani (dai 18 ai 30 anni), di qualunque riferimento culturale, politico e religioso;
• il curriculum degli studi mira ad una formazione integrale che superi la separazione tra le dimensioni costitutive della persona; tocca i principali nodi del sistema politico a livello locale, nazionale e internazionale; poggia sulla conoscenza delle principali istituzioni politiche, della storia, del diritto e dell’economia, delle relazioni internazionali, della geopolitica…
• la matrice culturale è il patrimonio di spiritualità, di pensiero e di prassi del Movimento politico per l'unità, in particolare i suoi fondamenti etico-antropologici che precedono la politica, indispensabili per motivare e sostenere l’impegno nella sfera pubblica;
• al primo anno, il percorso considera prioritariamente la città: punto di crisi della società moderna sotto vari profili, ma anche spazio aperto alla sperimentazione di nuove pratiche di impegno sociale, culturale, economico e politico;
• al secondo anno, si passa dalla città al mondo: le coordinate locali intersecano quelle globali e le vicende dei popoli emergono in un’ampia prospettiva di interdipendenza;
• la fraternità universale è la chiave interpretativa ed il denominatore comune degli ambiti disciplinari proposti; le grandi questioni chiedono di rafforzare il “noi” della politica e la fraternità diventa principio di interpretazione e di azione pubblica, ricollocando istituzioni e ordinamenti nell’humus democratico che li legittima;
• l’apprendimento è di tipo cooperativo: docenti, tutor e studenti costituiscono vere e proprie “comunità di apprendimento”, a partire dal Patto educativo, proposto all’atto dell’iscrizione, la cui sottoscrizione esprime l'adesione libera e personale ad un percorso di co-educazione;
• la metodologia di apprendimento integra le attività d’aula con laboratori di sperimentazione nella città, per analizzare dati e documenti, incontrare testimoni ed esperti, sviluppare ricerche personali e di gruppo, elaborare progetti, interagire con i soggetti sociali ed istituzionali.

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