mercoledì 4 aprile 2012

Una Via Crucis della famiglia

Di Oreste Paliotti
Fonte: Città Nuova

Per la prima volta la passione di Cristo viene commentata  da una coppia: Annamaria e Danilo Zanzucchi. Anticipiamo qualche risposta dell'intervista concessa alla nostra rivista Città Nuova

Quest’anno, per incarico della Santa Sede, le meditazioni per le stazioni della tradizionale Via Crucis al Colosseo sono state composte da una coppia di coniugi, in sintonia con l’anno pastorale dedicato alla famiglia. La scelta è caduta su Annamaria e Danilo Zanzucchi del Movimento dei focolari, che incontro presso la sede di Famiglie Nuove a Grottaferrata.
Originari di Parma, cinque figli, tra i primi coniugati a seguire la via dell’unità aperta dal carisma di Chiara Lubich, sono stati tra i fondatori e, per lunghi anni, gli animatori di questo progetto a largo raggio per la famiglia, nato nel 1967 dal desiderio di Chiara di riportare al centro di questa cellula fondamentale della società, oggi così battuta dai venti di crisi, l’impegno ad amarsi a vicenda, con un’attenzione speciale alle famiglie divise, smembrate, ai divorziati, alle vedove, ai ragazzi abbandonati, a tutte le situazioni di marginalità.


Già consultori del Pontificio consiglio per la Famiglia, Annamaria e Danilo continuano a dare il loro prezioso contributo nell’ambito di Famiglie Nuove, nella semplicità che li contraddistingue. Pur abituati alle continue “sorprese” tipiche di ogni opera nata da un carisma nella Chiesa, l’invito della segreteria di Stato vaticana ad allestire un commento alle stazioni della Via Crucis quest’anno era per loro del tutto imprevedibile.
 È la prima volta che una famiglia ha ricevuto questo incarico. Come avete accolto l’invito?
Annamaria: «Con comprensibile emozione. Comunque ci siamo messi in questa impresa così come eravamo capaci, affidandoci a Dio e alla nostra personale unione con lui per cercare di dare a questi testi il timbro del vissuto, ma anche del pensiero maturato in tanti anni di esperienza a contatto con migliaia di coppie. Ci è stato subito chiaro che doveva essere una Via Crucis vista con l’occhio della famiglia. Devo anche confessare che questa pratica di pietà non è abituale per me: per questo, è stato interessante e anche impegnativo, direi profondo, dover commentare questo itinerario di sofferenza di Gesù».
 Come vi siete regolati nella stesura dei testi?
Danilo: «Abbiamo preso come riferimento alcuni brevi testi esplicativi delle varie stazioni, tra quelli degli ultimi anni. I commenti li abbiamo concepiti a due voci, attingendo all’esperienza personale nostra, ma anche di tante altre famiglie del movimento. Abbiamo inoltre fatto tesoro dei pareri e suggerimenti di persone amiche. E quante stesure fatte prima di arrivare a quella definitiva!».
L'intervista continua sulla rivista Città Nuova
Per conoscere la vita e l'esperienza della famiglia Zanzucchi suggeriamo il libretto Vi conosco edito da Città Nuova editrice

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