Al lavoro 2.500 giovani italiani per un
orizzonte sociale più unito, con un progetto mondiale: monitorare ed
incrementare pratiche di fraternità
Al “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.
Con queste parole del Mahatma Gandhi che hanno il sapore di una sfida, 2.500
giovani italiani al 42°
Meeting di Loppiano si sono fatti domande ed
hanno delineato progetti per ridare speranza. A chi? “Ai miei amici che
dubitano del futuro, che non hanno un lavoro, a chi vuole farla finita, a chi
non ha più il coraggio di rischiare, a chi dice che tanto non cambierà mai
nulla” spiega Luca di Cuneo, uno dei Giovani per un Mondo Unito dei Focolari
(GMU), organizzatori della manifestazione.
In un collegamento streaming mondiale con
centinaia di giovani di oltre 150 città del globo si è fatto il punto sulle
azioni di fraternità in corso, privilegiando in le testimonianze di chi vive in
situazioni estreme, di guerra e violenza, come i giovani della Siria. “Un
giorno - racconta Sami - uno di noi era al lavoro quando sono iniziate le
sparatorie. Tra la gente in fuga ha visto una mamma con i suoi figli che,
terrorizzati, non sapevano cosa fare, e piangevano. È corso ad aiutarli,
prendendo un bambino nelle braccia e rimanendo con loro finché sono arrivati al
sicuro. Tornando a casa, dentro di sè, ha avvertito una grande gioia: certo,
era una piccola cosa ma anche questo era uno dei ponti verso un mondo più unito
e solidale”.
Sono centinaia i progetti di ogni tipo che i GMU
portano avanti ovunque: dai programmi di aiuto agli ultimi, alla partecipazione
in politica, all'impegno nelle scuole e nelle università, nello sport. E hanno
come minimo comune denominatore “Immettere in ogni cellula della società il
germe della reciprocità.
Nel pomeriggio ben 9 forum hanno impegnato i
giovani nei campi più spinosi e accattivanti del vivere umano oggi: il senso
dell’impegno politico, la sfida dell’orizzonte multiculturale, famiglia e
crisi, la capacità di fare scelte personali e collettive. “Capisco che la mia
vita passa per questi mondi – spiega Giorgia di Caserta, per la prima volta al
Meeting - ho partecipato al forum sulle città multiculturali e mi porto via
questo: tutto dipende da me, inclusione o esclusione sociale compresa”.
Al Meeting del 1° maggio i GMU hanno lanciato il
Genfest, manifestazione mondiale che si svolgerà a Budapest dal 31 agosto al 2
settembre prossimi aperta ai giovani che vogliono immettere la fraternità nel
circuito della propria vita ed oltre.
Dal Meeting parte anche un’azione mondiale: il UNITED WORLD PROJECT, spiega
Jacopo, uno degli organizzatori: “Ci impegnerà per un anno a raccogliere
migliaia di firme in tutti i nostri Paesi: ogni firma sarà un impegno, un patto
che stringeremo, una rete che crescerà per innescare un cambiamento concreto a
partire dalla nostra vita per incidere nell’economia, lavoro, mass media,
sport, politica”.
Poi un secondo passo: la creazione di un Osservatorio mondiale permanente di
fraternità universale presso l’ONU. “Con la rete mondiale di persone che
stiamo costruendo vogliamo monitorare le “scelte di fraternità” di singoli
cittadini o di interi popoli e promuoverne l’idea in tutti i modi possibili,
dare il nostro contributo a farne crescere la cultura, fino a renderla sempre
più visibile e riconoscibile anche delle istituzioni politiche internazionali”.
I GMU a New York hanno già preso contatto con le Nazioni Unite per presentare
il progetto. L’obiettivo è ottenere che l’Osservatorio della fraternità
universale venga riconosciuto come mattone fondamentale per la pace e lo
sviluppo dei popoli.
Fonte:
Servizio Informazione Focolari - Loppiano
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