Non ho problemi a credere, ma capisco che siamo tutti diversi, riceviamo educazioni diverse e che bisogna sempre saper accettare il parere dell'altro. Per mia esperienza, però, ho capito che il vangelo, al di là della fede, è un messaggio giusto; ma nella nostra società sono molto pochi che lo credono ed è difficile da spiegare. Infatti non mi sono mai cimentata in una discussione su questo perché non saprei come argomentare la cosa: come posso spiegare il mio punto di vista a qualcuno scettico o ateo senza poter fornire prove certe sull'esistenza di un dio?
G.P.
Quando qualcuno percorre un sentiero a lui familiare e incontra un viandante che invece non ha fiducia che quella sia la direzione giusta, non sempre è sufficiente assicurargli che per esperienza si è sicuri che vale la pena proseguire. Così è quando chi ha fede vuole spiegarlo a chi dice di non averla. La fede è un dono, ma è anche un cammino che si apre e chiarisce davanti a noi se vi camminiamo, se accettiamo questo dono, e non è facile convincere qualcuno scettico o contrario a muovervi i primi passi.
Il primo tuo impegno, dunque, non deve essere tanto quello di parlare della tua fede, ma di conoscerla, approfondirla e di continuare a camminare. Lo potrai fare magari leggendo YouCat, il Catechismo dei giovani, o in altro modo, per arrivare sempre più ad una fede matura, e soprattutto vivendola nel quotidiano con un’apertura crescente all'amore verso Dio e verso tutti.
La tua vita così diventerà testimonianza e gli amici che non credono ti vedranno felice, realizzata, libera e ne saranno attirati. Questo li potrà convincere più di tante prove sull’esistenza di Dio e potrà capitare che ti chiedano di capire meglio. Potrai, allora, donare la tua esperienza con delicatezza e rispettando quella diversa di chi ti ascolta, donando ciò che ti sembra di aver conosciuto e capito. Invita soprattutto le amiche o gli amici che non credono a fare esperienze di vita vera, di amare... perché a chi ama viene data la luce.
francesco@loppiano.it
Città Nuova 2012/23-24
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