A conclusione del Seminario
internazionale: “La fraternità come principio relazionale giuridico e
politico”, organizzato a Loppiano dal 11 al 13 marzo scorso dal Dipartimento di
Studi politici dello IUS, in collaborazione con la RUEF, una rete universitaria
che si è sviluppata negli ultimi anni praticamente in tutti i Paesi
dell'America Latina.
“L’interesse accademico per il
tema della fraternità – così Antonio Maria Baggio, coordinatore del
Dipartimento di Studi politici –, intesa non come relazione parentale o come
legame interno ad una comunità, ma come principio di pensiero e di azione nello
spazio pubblico, negli ultimi anni è cresciuto molto a livello internazionale.
Non si tratta di una scoperta
recente: ha una lunga storia, la fraternità, ed è una storia plurale, poiché
appartiene alle civiltà sorte in tutti i continenti ed ha lasciato tracce
importanti, ma fino a pochi anni fa mancava la consapevolezza di questa
presenza: non si comprendeva appieno il suo ruolo storico, sociale e culturale.
La situazione è andata
modificandosi per vari fattori. Tra questi, anche l’interesse che sta
raccogliendo in ambito accademico con la pubblicazione di lavori di rilievo e
lo svolgimento di congressi scientifici. Il caso italiano è emblematico: nel
Digesto delle discipline giuridiche, è entrata la voce “fraternità” che prima
non c’era. Cambiamenti analoghi si stanno producendo anche in altri Paesi.”
Perché dunque occuparsi di
fraternità? Anzitutto, c’è una profonda crisi della politica che interpella sia
chi studia sia chi fa politica, ed evidenzia una grave incapacità di realizzare
i grandi principi che troviamo in tutte le costituzioni democratiche: il
principio di libertà e il principio di uguaglianza. Attraverso un processo di
ripensamento storico si va chiarendo se questa incapacità della forma
democratica non dipenda dalla necessità di riconoscere alla fraternità la
funzione di principio regolatore tra i due cardini del progetto politico della
modernità”.
Promotrici dell’iniziativa,
preceduta da più di 8 mesi di preparazione, sono Sophia e altre 7 università
d’Europa: da quella di Malaga e Barcellona in Spagna, a Trnava in Slovacchia,
dalla Pontificia Università Lateranense alla Lumsa, alla Cattolica e alla sede
della Bicocca a Milano. Un centinaio circa i partecipanti. All’evento hanno
concorso più di 50 relatori, accanto ad altri partecipanti provenienti da
Italia, Slovacchia, Spagna, Ucraina, Ungheria, in Europa; da Benin e Camerun,
in Africa; da Argentina, Brasile, Cile, in America Latina.
In questo contesto, il
Seminario internazionale ha rappresentato una vera e propria palestra di
pensiero, in cui si sono incontrati studiosi maturi accanto a giovani
ricercatori di filosofia e storia, di scienza politica e relazioni
Internazionali, di diritto, di economia politica e di sociologia. Accanto a
relazioni che hanno approfondito la fraternità dal punto di vista della storia
delle idee, sono stati presentatio interessanti studi sull’applicazione della
fraternità nelle politiche e in progetti-pilota, soprattutto in Brasile.
Apprezzato l’intento dei promotori di offrire anzitutto una occasione di
incontro e di approfondimento a quanti hanno già affrontato il tema nel proprio
percorso di ricerca, aprendo l’iniziativa, allo stesso tempo, anche ad un
pubblico interessato che ha potuto assistere ai lavori.
Resta il fatto che la
fraternità può essere compresa anzitutto se vissuta e i lavori del Seminario,
accanto al rigore accademico, hanno goduto di questo clima. Raccolta la sfida
della inter-disciplinarietà, facilitata dalla molteplicità degli apporti culturali,
si è lavorato a definire il principio di fraternità analizzandone finalità ed
effetti in ambito politico, ad approfondirne i contenuti a confronto con le sue
declinazioni già note, non di rado ambigue, proponendo nuovi fondamenti di
pensiero al cuore di tale tentativo.
Nel corso dei lavori, inoltre,
l’impegno generoso di un gruppo di studenti dello IUS ha permesso di mettere a
disposizione, sul sito costruito appositamente per il Seminario -
www.principiofraternita.it -, una ampia documentazione, riportando una sintesi
degli interventi, numerosi immagini del convegno, brevi interviste nelle lingue
originali e perfino un rapido resoconto dei dibattiti.
Si tratta comunque di un
inizio. Il principio di fraternità ha dimostrato di possedere la forza dell’utopia
che si traduce nella storia, in quadri giuridici e in politiche pubbliche.
E’ intenzione dei promotori
portare avanti il dialogo avviato e una newsletter faciliterà l’aggiornamento e
i contatti. Gli studenti che intendono avviare tesi di laurea sul tema, così
come gli studiosi interessati, troveranno la disponibilità dei docenti del
Dipartimento dello IUS e degli altri Centri di ricerca che hanno promosso l’evento,
così da inaugurare uno spazio culturale in cui lo studio del principio di fraternità,
condotto ad un livello accademico alto, possa proseguire e dare un contributo
effettivo alla trasformazione della nostra società.
Nessun commento:
Posta un commento