Fonte: Zenit di Salvatore Cernuzio
500
giovani di Piacenza incontrano Papa Francesco
Per Papa Francesco l’incontro con 500
ragazzi di Piacenza-Bobbio, non è stata uno dei soliti impegni dell’agenda.
Piuttosto è stata un’ora di svago e di allegria, perché lui lo ha detto
chiaramente: “A me piace stare con i giovani”.
Gli piace – ha spiegato - perché i
giovani hanno nel cuore “una promessa di speranza”, sono “artefici del futuro”,
“ricercatori di bellezza” e “profeti di bontà” ed è bello stare con chi ha
nelle mani la capacità di costruire un mondo migliore.
“Grazie per questa visita – ha detto
infatti in apertura del suo discorso pronunciato a braccio -. Il vescovo ha
detto che ho fatto un grande gesto a venire qui, ma io l’ho fatto con
‘egoismo’, sapete perché? Perché mi piace stare con voi”.
Ha poi aggiunto: “Quando a me dicono: Ma,
Padre, che brutti tempi, questi … Guarda, non si può fare niente!. Come,
non si può fare niente? E spiego che si può fare tanto!”. Quando però – ha
proseguito – “un giovane mi dice: Che brutti tempi, questi, Padre, non si
può fare niente!, lo mando dallo psichiatra, eh?”, perché “non si capisce
un giovane, un ragazzo, una ragazza, che non vogliano fare una cosa grande,
scommettere su ideali grandi per il futuro, no? Poi faranno quello che possono,
ma la scommessa è per cose grandi e belle”.
Nel cuore di ogni giovane ci sono “tre voglie”, ha affermato infatti Papa
Bergoglio. La voglia della bellezza: “A voi piace la bellezza, siete ricercatori
di bellezza”. La voglia della bontà: “Siete profeti di bontà. A voi piace
essere buoni e questa bontà è contagiosa, aiuta tutti gli altri…”. Infine, la
voglia, anzi la “sete” di verità. Sbagliano quelli che credono di avere la
verità, ha ammonito il Pontefice, “perché la verità non si ha, non la
portiamo”, ma “si incontra”, è “un incontro con la verità che è Dio, ma bisogna
cercarla”.
Papa Francesco ha quindi incitato i
giovani a portare avanti queste tre voglie, in modo da costruire un “futuro con
la bellezza, con la bontà e con la Verità”. Per il Vescovo di Roma questa è una
vera e propria “sfida”, per questo le nuove generazioni devono essere sempre
attive e positive, perché “se un giovane è pigro o è triste allora quella
bellezza non sarà bellezza, quella bontà non sarà bontà e quella verità non
sarà tale”.
“Scommettere su un grande ideale, e
l’ideale di fare un mondo di bontà, bellezza e verità – è l’esortazione del
Pontefice - questo, voi avete il potere di farlo”. Ha poi rivolto ai presenti
lo stesso incoraggiamento dato ai giovani argentini partecipanti alla Gmg:
“Coraggio. Andate avanti. Fate rumore, eh? Dove sono i giovani deve esserci
rumore. Poi, si regolano le cose, ma l’illusione di un giovane è fare rumore
sempre”.
“Andate avanti – ha insistito il Papa
- e soprattutto sempre nella vita ci saranno persone che vi faranno proposte
per frenare, per bloccare la vostra strada. Per favore, andate controcorrente.
Siate coraggiosi, coraggiose. Vi dicono: Ma, prendi un po’ d’alcol, prendi
un po’ di droga … No! Andate controcorrente a questa civilizzazione che ci
sta facendo tanto male”.
“Capito, questo? – ha concluso
Bergoglio - Andare controcorrente e questo significa fare rumore. Andare
avanti, ma con i valori della bellezza, della bontà e della verità”.
In conclusione, il Papa ha augurato ai
giovani “tutto il bene, un bel lavoro, gioia nel cuore”; ha poi pregato insieme
con loro la Madonna che “è la Madre della bellezza, la Madre della bontà e la
Madre della Verità”, affinché “ci dia la grazia del coraggio per andare avanti
e controcorrente”.
Dopo
l’Ave Maria, infine, la solita richiesta: “Pregate per me, perché questo lavoro
è faticoso”. Tra gli applausi e in un clima di grande entusiasmo, Francesco ha
salutato tutti i ragazzi e le ragazze presenti. Uscendo si è accorto che
mancavano altre persone da salutare ed è tornato indietro per non far ritornare
nessuno a casa senza l’abbraccio.
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