Due giovani brasiliani, uno di una città del Nordest, Fortaleza e uno di
una città del sud del Paese, Porto Alegre, si sono impegnati a costruire ponti
là dove c’è “discordi, inimicizia e pure discriminiazione tra le regioni”. Ecco
quanto scrivano:
“Oggi, come uno vero ‘gaúcho’, mi sono alzato, ho messo la ‘pilcha’, ho
preparato un buon ‘chimarrão’ ed ho cominciato a rifletere come posso
festeggiare questa data cosi importante per la formazione della cultura dei
‘pampas’ brasiliani! Ma anche con una riflessione di ciò che davvero sento che
possiamo festeggiare... I valori, le virtù... Comunque, tante cose positive che
segnano il DNA di questo popolo del sud! Però, guardando un po’ su un’altra
prospettiva, più attuale, brasiliana, mi rendo conto che si riproducono in
Brasile tanti disaccordi, inimicizie e pure discriminazione tra le persone di
regione/stati diversi del paese. Parlando con uno amico ‘cearense’ (di un'altra
zona) ci siamo chiesti: “Che cosa concreta possiamo fare per promuovere una
cultura della fraternità in Brasile?”. Ed ecco che è venuta una ispirazione.
Siamo andati a incontrare una persona molto speciale: Maria Emmaus Voce,
presidente del Movimento dei Focolare, per dire che ci impegniamo con questa
causa della promozione, anche in Brasile, del vero spirito di un popolo, al
quale tutti si riconoscono come costruttori di una stessa realtà.
E lei è andata oltre, pure visionaria, e ci ha detto: “E dopo che vi siete
arrivate all’unità (popolo brasiliano), non chiudersi tra di voi, ma uscite
fuori per portarla al mondo. Qui sta la ricchezza di una nazione. Non riguarda
solo a voi (brasiliani), ma a tutte le nazioni”.
E cosi auguro un ottimo giorno di festa, non soltanto ai ‘gaúchos’, ma a
tutto il popolo brasiliano con un piccolo brano dell’inno rio-grandense, che è
molto significativo:
“Ma non basta per essere libero,
Essere forte, guerriero, bravo
Un popolo che non ha virtù
Finisce per essere schiavo.”
Un’altro tipo di rivoluzione è già iniziata, non di sangue, però pacifica,
che è e sarà ancora molto di più gloriosa che la nostra rivoluzione
‘Farroupilha’: la rivoluzione per la Fraternità Universale. Che senza dubbio
libererà a tutti di qualsiasi tipo di schiavitù che esista, sia politica, economica,
culturale, ecc.
Un gran abbraccio ad ogni “macho véio” e “prenda linda” di questa terra
meravigliosa che è il mio Brasile!”
Clever e Francisco
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