Dalla Mariapoli Lia, Argentina
“Sabato 28 tutto é pronto per accogliere i 600 giovani provenienti dai
posti più lontani dall’Argentina e dai paesi limitrofi (Uruguay e Paraguay). Commincia
la mattina con pioggia, e tutto il programma all’aperto deve essere cambiato,
ma il sole che brilla dentro di ognuno aiuta a dare subito il salto.
Nel pomeriggio non piove e si fa visita
alla Mariapoli Lia. Alcuni di noi raccontiamo la nostra experienza di
lavoro e come cerchiamo di vivere l’amore reciproco nel quotidiano in questo
ambiente.
Alle 18 abbiamo la Messa seguita da 5 workshop che coinvolgono quasi tutti
i partecipanti. Dopo cena un concerto che si chiude con musica e ballo fino
alle 2 del mattino. Tutto si è svolto in un clima di festa.
La domenica, la grande sala è gremita da altri 400 giovani arrivati dalle
città vicine: un totale di 1010!!! Con il tema: “Sei capace di grandi cose. Rompiamo
gli schemi!” presentiamo il
circo della società.
Attraverso diversi personaggi: una bambola, una maga, un
arlecchino, un domatore ed un giocoliere, mostriamo gli schemi che vogliamo
rompere. Prima di tutto: l’individualismo. Ma anche l’opportunismo al quale rispondiamo
con la fraternità; la violenza col perdono e la pace; il consumismo con la
cultura del dare e l’economia di comunione;
il senso profondo della formazione accademica e l’educazione col
servizio e come ultimo la problematica ambientale e come risposta la presa di
conscienza ecologica. Attraverso coreografie, scenette, il complesso musicale e
testimonianze abbiamo tessuto il programma in sala con un ascolto profondo da
parte dei partecipanti, che si alternavano con silenzi, risate, ritmi e
applausi.
Poi, al centro del programma, la Messa ben curata per indicare il valore
che ha l’incontro con Gesù. E per chi non partecipa ai sacramenti, un momento
di riflessione con la proposta di vivere la regola d’oro.
Nel pomeriggio abbiamo animato altri 5 workshop e attraverso giocchi e
riflessioni, abbiamo cercato di dare risposte alle problematiche esposte in
mattinata.
Tutti noi, giovani ed adulti, impegnati in prima fila ad organizzare “La
Festa”, ci siamo sentiti più che mai una famiglia ed era tangibile lo sforzo di
vivere l’amore reciproco. Un trionfo di unitá tra le due generazioni.
Siamo molto felici dei frutti che ci continuano ad
arrivare ed esprimono che tanti giovani si sono impegnati a “rompere schemi”
per costruire una società nuova."
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