domenica 10 novembre 2013

Burkina Faso: “Festival des jeunes”

400 giovani cristiani, musulmani e di religioni tradizionali riuniti all’insegna della fraternità e della pace. La prima edizione del ‘Festival des jeunes’ nasce già con l’impegno di superare, con il dialogo, le diversità.
«Al momento di cominciare il “Festival des jeunes”, nel grande teatro all’aperto di Bobo-Dioulasso, moderno e bello, é partita l’elettricità… ed eravamo in 400!». È l’inizio incerto del racconto della gioiosa manifestazione del 19 ottobre scorso, organizzata dai Giovani per un mondo unito di Burkina Faso.
Infatti, nella città l’energia elettricità viene distribuita per settori, e proprio a quell’ora corrispondeva il black out nel settore dove si svolgeva lo spettacolo. “Quando ci siamo accorti che sarebbe successo – raccontano i giovani – siamo andati di corsa a fare la richiesta alla Società di distribuzione d’energia elettrica nel Paese e per fortuna, quando hanno conosciuto il motivo, è stato subito accettato il cambio di turno, evitando che mancasse l’energia elettrica per la durata di tutto l’evento”.

“È stato molto bello – confida Omar, giovani per un mondo unito musulmano – il tempo di preparazione del Festival: quattro mesi di lavoro insieme, superando ogni volta le nostre diversità”.
Poi, è arrivato finalmente il giorno della manifestazione. “La sorpresa era già iniziata la mattina – spiega Aurora – alla conferenza stampa: ci siamo trovati con circa 150 persone, tra cui il vicario generale e il vice sindaco di uno dei Cantoni di Bobo-Dioulasso, e la copertura della radio e della televisione”.
“E anche i 400 partecipanti allo spettacolo – continua – sono stati una sorpresa, perché in genere per i concerti, anche importanti, non si arriva quasi mai a quel numero”.
Tra i giovani c’erano dei musulmani, della Comunità di Sant’Egidio, cristiani di diverse Chiese e rappresentanti delle religioni tradizionali. Erano anche presenti il vicario episcopale, il vice sindaco, il rappresentante del  governatore, il pastore presidente dell’associazione delle Chiese Protestanti e quello delle Chiese delle Assemblee di Dio.
“In breve si è creato un bel dialogo tra gli animatori ed il pubblico, un clima di famiglia”, racconta Paul. E aggiunge: “Abbiamo letto quanto ci aveva scritto Maria Voce nel suo messaggio con l’invito a diffondere intorno a noi una cultura di pace e di unità perché l’amore trionfi sull’odio e perché le guerre spariscano. Sono state parole accolte con molta attenzione dai giovani presenti”.
Il programma si è snodato fra canzoni, danze e belle coreografie, realizzate sia dai giovani per un mondo unito, che da quelli di Sant’Egidio e dai ragazzi protestanti. Mme Toussy, una cantante famosa in Burkina Faso, ha intonato la canzone “amiamoci”; quindi, un cantante del Togo ha interpretato una sua canzone sulla pace.
Commovente il discorso di un ragazzo musulmano, figlio di un Iman ex presidente delle comunità musulmane del Burkina, il quale ha incoraggiato i presenti a non mollare davanti alle difficoltà che possono sorgere nei rapporti fra cristiani e musulmani. Ed ha concluso dicendo che “il Movimento dei Focolari è una corrente d’amore, che non cerca addetti, ma desidera creare un mondo di fraternità”.
“Non immaginavo che sarebbe stato così bello, altrimenti avrei invitato tutti i giovani della mia chiesa”, ha detto uno dei pastori presenti. Infatti, i partecipanti sono partiti tutti nella gioia, desiderosi di portare avanti l’ideale della fraternità che porta alla pace e all’unità.
La televisione nazionale ha diffuso più volte parte dell’evento, una delle quali durante un telegiornale; e la radio ha continuato per due giorni di seguito a trasmettere brani del concerto.
“Ora – spiegano con entusiasmo i giovani per un mondo unito –, vogliamo impegnarci a continuare la collaborazione e il dialogo fra di noi, in questo clima di apertura reciproca. E per la prossima edizione   vogliamo riempire lo stadio”.

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