Fonte: Il Tirreno
Domenica al bar Bonotti si daranno appuntamento tanti
giovani in collaborazione con la parrocchia di San Giuseppe
MONTIGNOSO. Tutti nello stesso posto, lo stesso giorno e
alla stessa ora per dire no alle slot machine, no alla “droga senza sostanza”.
È lo “slotmob”, in altre parole un flash mob contro il vizio del gioco,
promosso da “Giovani per un mondo unito” di Massa-Carrara, in collaborazione
con la parrocchia San Giuseppe Artigiano del Cinquale per domenica 24 novembre
alle 9.30 al bar Bonotti in via Aurelia, aderendo così a una mobilitazione
nazionale rilanciata dal Movimento dei Focolari. Il posto non è stato scelto a
caso. È proprio da lì, infatti, che, in zona, è stato mosso il primo passo
verso una lotta a quella che sta diventando una vera e propria piaga sociale:
il gioco d’azzardo patologico e compulsivo.
Il titolare del bar, Antonio Vannucci, poco più di due
settimane fa, decise infatti di togliere le slot machine dal locale e
sostituirle con un biliardino e un jukebox. E lo ha fatto, rischiando di
perdere clienti e incasso, solo per contrastare questo fenomeno dilagante,
considerato a tutti gli effetti una droga, non solo per la dipendenza che crea
ma anche per gli effetti spesso devastanti che comporta, come la perdita di
stipendi, il cambio d’umore e molto altro.
Al nostro giornale Vannucci aveva commentato: «Le
togliamo perché non vogliamo più vedere gente rovinarsi. Anche se l'iniziativa
è personale cerchiamo anche noi di intervenire e dare una mano a un problema
troppo diffuso». Ecco quindi che adesso, il prossimo passo lo fanno i giovani.
Giovani che si sentono impotenti di fronte a una crisi economica che non lascia
scampo e trascina sempre più persone a trovare una fortuna che non arriva mai.
«Ci siamo interrogati spesso noi come gruppo – commenta Irene Di Matteo, di Giovani per un
mondo unito – per capire cosa potessimo fare, che contributo potessimo dare
alla società per rispondere a questa crisi. Una crisi che colpisce le famiglie,
con padri che non riuscendo più a mantenere i propri figli si buttano nel gioco
d’azzardo. Quello che sappiamo è che il gioco, non aiuta, ma deteriora. E
quindi il primo passo è proprio sconfiggere questo nemico pubblico, il gioco
d’azzardo. Bisogna quindi premiare quegli imprenditori che rinunciano alle slot
machine, e bisogna premiarli soprattutto ora, in questo periodo di crisi,
perché con il gioco d’azzardo si fanno soldi, che adesso non arrivano più».
L’appuntamento quindi è proprio lì al bar Bonotti, dove
tutto è partito. L’obiettivo? Una semplice colazione in massa. «Il bar Bonotti
– continua Irene – è sull’Aurelia, quindi avremo anche una buona visibilità.
Faremo tutti colazione alla stessa ora, nello stesso bar, portando un introito
sano e lanciando il nostro messaggio che è: basta al gioco d’azzardo».
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