Incontro con i bambini disabili e ammalati ospiti dell’Istituto
Serafico
“Cari fratelli e sorelle,
… la società purtroppo è inquinata dalla cultura dello
“scarto”, che è opposta alla cultura dell’accoglienza. E le vittime della
cultura dello scarto sono proprio le persone più deboli, più fragili. In questa
Casa invece vedo in azione la cultura dell’accoglienza. Certo, anche qui non
sarà tutto perfetto, ma si collabora insieme per la vita dignitosa di persone
con gravi difficoltà. Grazie per questo segno di amore che ci offrite: questo è
il segno della vera civiltà, umana e cristiana! Mettere al centro dell’attenzione
sociale e politica le persone più svantaggiate! A volte invece le famiglie si
trovano sole nel farsi carico di loro. Che cosa fare? Da questo luogo in cui si
vede l’amore concreto, dico a tutti: moltiplichiamo le opere della cultura
dell’accoglienza, opere anzitutto animate da un profondo amore cristiano, amore
a Cristo Crocifisso, alla carne di Cristo, opere in cui si uniscano la
professionalità, il lavoro qualificato e giustamente retribuito, con il
volontariato, un tesoro prezioso.
Servire con amore e con tenerezza le persone che hanno
bisogno di tanto aiuto ci fa crescere in umanità, perché esse sono vere risorse
di umanità. San Francesco era un giovane ricco, aveva ideali di gloria, ma
Gesù, nella persona di quel lebbroso, gli ha parlato in silenzio, e lo ha
cambiato, gli ha fatto capire ciò che vale veramente nella vita: non le
ricchezze, la forza delle armi, la gloria terrena, ma l’umiltà, la
misericordia, il perdono (...).”
Stralci di Papa Francesco – Assisi, 4 di Ottobre/2013
FRAMMENTO DI FRATERNITA’
Se ci fossi io al loro posto? – Karachi, Pakistan
Abbiamo fatto alcune visite a un istituto di cura per
malati mentali, abbandonati dalle proprie famiglie, per trascorrere un paio
d’ore con loro. Per alcuni di noi era la prima volta che capitava di trovarsi
faccia a faccia con questa piaga della nostra società. Ci ha aperto gli occhi e
il cuore verso gli altri. Ci veniva spontaneo farci la domanda: e se ci fossi
io qui al loro posto?
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