Fonte: Cinado
[The
Hunger Games: Catching Fire]
Ecco un film quasi inevitabile: tra effetto moda e
proposta di modelli comportamentali per adolescenti, i nostri teens si stanno
precipitando per confermare un grande
successo, con centinaia di milioni di $ di incassi.
Se qualche genitore (tra i rari che ancora si interessano
ai film che vedono i figli) è rimasto scioccato da certi aspetti della storia,
i figli sono conquistati da un racconto avvincente e - bisogna riconoscerlo -
da un prodotto di eccellente qualità.
"La Ragazza di Fuoco" è il secondo capitolo di
Hunger Games (vedi), con un cast sempre eccellente, e una
realizzazione ancora più riuscita della prima.
Il regista Francis Lawrence – che ha sostituito Gary Ross
nonostante il bel successo del primo film – sottolinea l'aspetto politico del
film, facendo della protagonista Katniss una speranza per i popoli
oppressi. Le spirali del potere, la
condizione dei ghettizzati, la semplificazione dei rapporti tra buoni e cattivi
: Hollywood non si smente, evitando con cura un'analisi troppo approfondita o
complessa, pur non cedendo mai alla banalità.
Il film ha un solo argomento di vero spessore – tanto
apprezzato dalle adolescenti : Katniss è "costretta" ad amare un
ragazzo – compagno di battaglia – per salvarsi la pelle, mentre il suo cuore è
di un altro. L'attrice, bravissima,
recentemente premiata con un Oscar, rende la sua "spaccatura
interiore" con classe e credibilità.
Diamo alla Lionsgate (la casa produttrice, n.d.r.) quello
che è della Lionsgate. Perché dopo la ‘fregatura’ Twilight, riuscito a sbancare
i box office di mezzo mondo con una serie di titoli di indicibile bruttezza,
con il fenomeno Hunger Games sono riusciti dove solo la Warner con Harry Potter
negli ultimi anni era arrivata, coniugando qualità a quantità (cineblog).
A parte l'aspetto dibattito – a cui The Hunger Games 2 si
presta bene – si consiglia comunque chiunque abbia a che fare con giovani di
vedere il film : vi troverà ottima materia per il dialogo.
Un aspetto particolarmente importante da
"dibattere" è la filosofia dei giochi/reality-show : per vincere
bisogna sopravvivere, uccidendo gli altri concorrenti. Anche se la violenza allo schermo è appena
mostrata, una certa inquietudine pervade tutto il film.
Una piccola delusione: la storia è raccontata in modo che
gli spettatori siano quasi "costretti" a vedere tutti i film, con il
finale de La Ragazza di Fuoco troppo brusco.
A partire dai 16 anni.
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