martedì 17 giugno 2014

Impegni per sempre

Che senso ha oggi parlare di responsabilità se ormai tanti matrimoni – per chi ancora decide di sposarsi! - finiscono dopo poco tempo, sacerdoti e religiosi lasciano il loro cammino e quello che pare giusto adesso  magari domani sarà considerato un errore?Lettera firmata
La vita e quello che ci circonda appaiono in continuo movimento e sono infiniti gli stimoli che ci bombardano e che spesso ci fanno sentire piccoli o fragili. La velocità e potenza della comunicazione massmediale, da una parte avvicina ogni punto del globo ma dall’altra ci presenta situazioni così complesse e ampie da farci richiudere nel nostro mondo, nell’attimo fuggente, spingendo tanti a non prendersi impegni non solo “per sempre” ma perfino nel breve periodo.
Vi sono però anche molti che riescono ad essere coerenti con le loro scelte e tanti giovani come te che vogliono dare un senso alla vita, impegnarsi, anche se spesso le loro decisioni sono prese senza una riflessione chiara e approfondita, con la conseguenza di cambiare percorso davanti alla prima difficoltà. Vi sono anche decisioni che nel momento in cui vengono prese coinvolgono un certo tipo di responsabilità, ma che non riescono a superare la prova del tempo. Capita quando - per abitudini legati alla cultura, all’età, all’esperienza… - qualcuno decide una cosa importante perché “in quel momento” la sperimenta la migliore, la sente importante, ma lo fa senza guardare in avanti ad un obiettivo più grande a cui puntare.  Queste decisioni, potremmo dire, rispondono bene all’esigenza del presente ma non hanno alla base una scelta di fondo. Essa presuppone una meta chiara, una strada da percorrere e un carburante per non fermarsi: quell’amore vero che stringe legami che durano nel tempo e si inscrivono nella dinamica del dono che deve essere gratuito e per sempre.

Per parlare di responsabilità, allora, mi pare occorra prima guardare alla necessità di impostare la propria vita in un disegno grande, del quale ciascuno è protagonista ma che anche lo trascende.

Città Nuova 2013/23-24

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