Fonte: www.focolare.org
Accorato messaggio dei musulmani del Movimento dei
Focolari nel Maghreb.
Mentre da tutto il mondo si levano voci per la pace, e
anche il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso invita a prendere
posizione, arriva una lettera dei musulmani dei Focolari in Maghreb a sostegno
della dichiarazione dei Focolari in Giordania, condivisa dall’intero Movimento.
«Noi, musulmani del Focolare dell’Africa del Nord
(Marocco, Algeria e Tunisia) vogliamo testimoniare la nostra totale adesione e
il nostro pieno sostegno alla dichiarazione dei Focolari in Giordania.
Le nostre religioni sono un tesoro a disposizione
dell’umanità, esse sono là per magnificare ciò che c’è di meglio nell’essere
umano. Ma, come nell’ora attuale, esse sono manipolate per servire disegni di
potere e di forza e non di giustizia e di pace.
Le religioni sono ‘innocenti’. Le vittime appartengono a
tutte le religioni ma, purtroppo, anche i manipolatori. L’ultimo inganno, in
ordine di data, si svolge davanti ai nostri occhi inermi in Iraq e Siria, sotto
il vessillo dell’ISIS. Che si chiami Califfato, Emirato o Sultanato non cambia
il carattere violento, selvaggio e disumano del suo essere. Il suo rifarsi
all’Islam è usurpazione, peggio ancora, una falsificazione, tanto più che le
sue prime vittime sono stati altri musulmani.
Solo considerazioni politiche e geostrategiche
irresponsabili hanno guidato questi attori e i loro macchinatori.
Uniamo le nostre voci a quelle che in tutto il mondo
stanno esortando alla pace e al dialogo tra culture e religioni. Vogliamo
gridare forte perché il silenzio uccide. La nostra lontananza dai luoghi delle
operazioni militari non ci impedisce di sentire fortemente le sofferenze. Nei nostri
ricordi, sono ancora vive.
Solo qualche mese fa, persone di tutte le religioni si
sono riunite per dialogare e dichiararsi reciprocamente l’amore per ogni
fratello, ognuno nella propria fede [Chiara e le religioni. Insieme verso
l’unità della famiglia umana - Roma, 20 marzo 2014 - ndr]. I nostri scambi
hanno dimostrato che sono di più le cose che ci uniscono di quelle che ci
dividono.
Esprimiamo la nostra disponibilità a partecipare a
qualsiasi azione sia orientata ad una giusta soluzione dei conflitti in corso;
ricordando che è nel fare agli altri quello che vorremmo fosse fatto a noi, che
tracceremo il percorso della fratellanza»
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