mercoledì 24 settembre 2014

FRATERNITA’: IL NOSTRO HOBBY COME DONO PER GLI ALTRI

Di Francesco Châtel, “Creati in dono”
Essere con – essere per gli altri
Ecco un’altra modalità di vita: quella di essere non solo tra le persone, ma con le persone. È la scelta di chi va al di là del suo piccolo mondo e interesse, verso gli altri, cercando di conoscerli, di incontrarli, di aiutarsi reciprocamente.
È un passo importante che realizza un’esigenza profonda – profondissima – che è in ogni persona.
Se guardiamo bene, però, le persone che vivono con gli altri lo fanno, tante volte, perché è utile. Ci si rende conto che da soli non possiamo vivere bene, che abbiamo bisogno dell’aiuto degli altri, dell’amore degli altri.
E, poiché non posso aspettarmi l’aiuto degli altri se non li aiuto, devo fare il sacrificio di fare qualcosa anch’io. Questo porta a superare l’egoismo che ci fa temere che, se facciamo spazio agli altri, se ne approfitteranno e il nostro sacrificio sarà inutile.

La decisione di sacrificare il mio per fare spazio all’altro dipenderà dal mio modo di vedere le persone e la vita. Più il progetto di persona che è alla base delle mie scelte è grande e completo, più sarò disposto a sacrificarmi perché si realizzi. Più il mio ideale di vita è parte di me, più lascerò tante cose perché quell’ideale diventi concreto.
Vi sono poi delle persone che non solo si impegnano a vivere con gli altri, ma decidono di vivere per gli altri. Guardando la loro vita scopriremo una novità importante: quello che verrà in evidenza non sarà tanto il sacrificio, quanto la gioia del dare.

Eppure anche queste persone devono perdere parte del loro spazio, delle loro idee, per accogliere l’altro, per essere dono per l’altro. Ma lo fanno da una prospettiva diversa: non come una persona che perde qualcosa per fare spazio a un’altra persona che vive con lei, ma come chi ha come ragione di vita l’essere per l’altro e che sperimenta che il suo dono non è perso, ma condiviso. La sua realizzazione, prima di tutto, sta proprio nel donarsi. Se l’altro non risponderà, sarà comunque felice. Se l’altro invece si donerà a sua volta, la gioia sarà ancora più piena e riceverà ciò che aveva donato arricchito di quanto l’altro gli ha ridonato.

Vivere per gli altri e sentirsi una cosa sola con gli altri si esprime, quindi, nella gratuità dell’essere in rapporto (lo sono perché fa parte del mio essere, non per cercare qualcosa) e nella conseguente libertà di donare e di ricevere il dono.

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