Di Paolo Crepaz
Fonte: Città Nuova
Cambiare sé stessi non è cambiare maglione o cambiare
canale, non è cambiare pettinatura o cambiare umore; non è neanche solo andare
a piedi o in bici anziché in macchina, o mangiare sano e più lentamente o
smettere di fumare. È provare a dare spazio a quello che la coscienza ti spinge
da tempo a fare e non ne hai mai avuto il coraggio; è trovare la volontà di
chiedere perdono a chi hai umiliato o dimenticato, magari anche senza volerlo;
è comprare un fi ore a tua moglie anche se non lo fai da così tanto tempo che ormai
te ne vergogni; è scommettere sul valore dei tuoi fi gli adolescenti che non ti
fanno dormire la notte; è perdere ancora tempo accanto a un anziano che ti fi
ssa con i suoi occhi assenti; è credere che lo sport può ancora educare anche
quando i tifosi ormai non si picchiano più fra loro, ma picchiano i propri
giocatori; è distribuire la minestra ai poveri la sera di Natale smettendola di
pensare che non tocca a te; è comportarti da cittadino attivo, rimettendoti in
politica quando ci hai già provato mille volte e sei tornato bastonato e
deluso.
E se ancora sei convinto che tanto non serve a niente,
che nessuno si accorgerà della differenza, che il tuo contributo sarà insignifi
cante, ricordati delle parole del Dalai Lama: “Se pensi di essere troppo piccolo per fare la differenza, prova a
dormire con una zanzara.”
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