mercoledì 25 febbraio 2015

#DoYouCare? Ti importa del dialogo?


fonte: focolare.org
È il tema del “Regenerate” di quest’anno, l’appuntamento annuale del giovani di Irlanda e Gran Bretagna promosso dal Movimento dei Focolari. Sullo sfondo dei fatti di Parigi la questione del dialogo interpella in modo pressante.

20150219-01Un gruppo di 80 giovani cristiani e musulmani. Un argomento: multiculturalismo, diverse religioni, dialogo. Una domanda: ti importa? Un format: quello di “Regenerate”, due giorni nell’Hertfordshire, in un clima rilassato dove si possono affrontare anche temi scottanti. Protagonisti sono i giovani per un Mondo Unito dell'Inghilterra e dell'Irlanda, quest’anno insieme a un gruppo della Islamic Unity Society con i quali da mesi cresce l’amicizia e la stima reciproca, e con cui hanno svolto diverse iniziative, da sessioni di studio al piantare alberi per la pace.

I partecipanti hanno ascoltato l’esperienza diretta del Dr. Mohammad Ali Shomali, Imam e direttore del centro Islamico di Inghilterra, che ha parlato in video conferenza da Parigi. Ha incoraggiato il gruppo a “creare opportunità di dialogo con ciascuno: il dialogo è ciò che ci caratterizza come esseri umani. Accettare di dialogare con qualcuno diverso da noi non ci sminuisce, ma ci fa più veri verso noi stessi”.
20150219-02Ospite d’onore Angela Graham, giornalista che ha lavorato per la BBC. Cresciuta nell’Irlanda del Nord, a partire dalla propria esperienza ha incoraggiato i giovani a diventare “persone di dialogo” nei propri ambienti e cercare di costruire ponti con persone di culture e fedi diverse.
Durante il weekend del 14 e 15 febbraio, nel Focolare Centre for Unity che li ospitava a Welwyn Garden City, si sono svolti anche workshop su vari temi: dal dialogo interreligioso ai social media, dalla politica all’impegno civile. «Impressionante sperimentare che qui c’è gente così appassionata a vivere e lavorare con Dio», afferma Mohammed Mozaffari, uno dei giovani musulmani della Islamic Unity Society. E Lucia, del gruppo dei Giovani per un Mondo Unito: «Le differenze non sono un ostacolo, ma un aiuto per costruire qualcosa insieme». «Anche chi aveva più difficoltà ad identificarsi con una fede formale – raccontano Nino e Mil, tra gli organizzatori – si è trovato a proprio agio, costruttore con tutti».
E l’appuntamento non è passato inosservato alle autorità civili: «È incoraggiante vedere giovani adulti di diversi background culturali e religiosi impegnarsi reciprocamente nel dialogo – afferma il consigliere comunale Michal Siewniak – e cercare insieme risposte su come vivere in armonia in una società multiculturale e multi religiosa».

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