giovedì 11 giugno 2015

La spiaggia solidale che aiuta i profughi

La scuola è finita e la temperatura sale. Insomma, è davvero arrivata l’estate. E la bella stagione – nonostante la crisi economica e sociale sia ormai diventata una condizione permanente – per molti è sinonimo di vacanze. Ma la spensieratezza che accompagna questi momenti non deve trasformarsi in cecità. A Bibione (Venezia), seconda località balneare per numero di presenze, questo lo sanno bene. E così,  accogliendo l’invito di Papa Francesco, hanno pensato bene di coinvolgere i turisti in arrivo (si stimano circa 6 mila presenze) in una raccolta fondi da destinare alle ragazze madri e ai profughi perseguitati da guerre e devastazioni.

Sul litorale veneto non ci saranno solo ombrelloni, lettini e sdraio. Ma anche tanta solidarietà. L’iniziativa, già battezzata “Bibione Charity For Family”, ha come partner la Caritas. E non a caso è stata annunciata per la prima volta al termine del convegno nazionale della Cei. In quell’occasione Giovanni Mazzarotto (presidente del consorzio di promozione turistica Bibione Live) e il vescovo Giuseppe Pellegrini hanno firmato simbolicamente il protocollo d’intesa che ha di fatto sancito l’altruistico ruolo di Bibione: questa è infatti la prima spiaggia a raccogliere fondi per le famiglie cristiane di profughi del Medio Oriente e per le ragazze madri ospiti della casa famiglia “Madre della Vita” di Pordenone.

«Ci sono troppe famiglie afflitte dalla sofferenza. Quindi abbiamo raccolto l’invito di Papa Francesco decidendo di non voltarci dall’altra» spiega Mazzarotto. «Questo è solo un punto di partenza. Si tratta di una scelta sicuramente insolita per una località di vacanza. Ora ci auguriamo che altre spiagge replichino simili iniziative».

Non è la prima volta che Bibione si fa notare per certe scelte “controcorrente”. Per promuovere un corretto stile di vita, dallo scorso anno su quella spiaggia – il primo caso italiano di una litorale “smoke free” – è stato imposto il divieto di fumare in riva al mare. Sì, i fumatori sono ugualmente accettati. Ma solo in ultima fila.

«Anche chi è in vacanza può dedicare un po’ del proprio benessere a chi sta lottando per mettere in salvo il futuro dei propri figli» precisa Mazzarotto. «Con i fondi raccolti adotteremo a distanza le famiglie cristiane perseguitate. Grazie alla Caritas potremo convogliare le nostre donazioni per un progetto che rende orgogliosi noi e, ne siamo certi, anche i nostri turisti. Inoltre vogliamo dare il diritto alla vacanza anche ai bambini e alle ragazze madri che difficilmente possono permettersi di andare al mare con le proprie disponibilità».

La campagna “Bibione Charity For Family” non coinvolgerà solo la spiaggia ma anche le strutture ricettive, i locali pubblici, le parrocchie e tutti gli operatori che hanno aderito («Quasi tutti», assicurano i promotori). Donare? E’ semplice: basterà inserire la propria offerta nei tanti cubi personalizzati sparsi sul territorio.

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