mercoledì 4 novembre 2015

La storia di Chat, eroe pescatore

È diventato virale sui social il video che lo riprende nel gesto che ha compiuto per salvare una coppia di turisti dal fiume che li stava inghiottendo. La sua condotta di vita assai modesta, nonostante la gara di riconoscenza per onorarlo, non è cambiata: «Al mio posto chiunque avrebbe fatto lo stesso», è la sua risposta e il suo grande insegnamento

Chat non è un eroe dei nostri telegiornali. Non ha armi, non è un soldato, non guida aerei da combattimento contro "i cattivi", né un uomo robusto e sano, anzi, ora piuttosto malaticcio dopo quanto ha fatto.
Chat non è l’eroe di una missione speciale e non doveva eliminare nessun terrorista: stava soltanto tornando a casa dal suo secondo lavoro che è la pesca. La prima occupazione è al mercato, ma non riuscendo ad arrivare a fine settimana con i soldi guadagnati, deve arrotondare lo stipendio con la piccola pesca.

Chat non poteva pagare la bolletta della luce della sua baracca semplicemente perché priva di contatore; per questo un vicino gli prestava il cavo elettrico per poi chiedergli un pagamento inverosimile ogni mese e questa era una sua grande preoccupazione, fino alla scorsa settimana.

Quest’uomo comune, povero, è diventato l’eroe del momento: sui social sta letteralmente spopolando con più di un milione e mezzo di accessi al video che lo riprende. Parlo di Chat Ubonchinda, un semplice pescatore di Krabi, una cittadina balneare al sud della Thailandia, che da quasi due settimane è diventato famoso per un gesto squisitamente gratuito, spontaneo e di grande valore umano che ha compiuto per salvare due persone. Infatti è andato in soccorso di una coppia di turisti norvegesi, Arild Haben e sua moglie Guo Yaxiang, che erano pericolosamente insabbiati nel letto del fiume Krabi: intenti a scattare fotografie di uccelli rari, non si erano accorti che si erano appostati nel fango e stavano inesorabilmente affondando.

Chat si è subito accorto che la coppia era in pericolo; ha lasciato la sua barchetta e si è avventurato velocemente tra il fango fino a raggiungerli; ha portato in salvo prima di tutto la costosa macchina fotografica sulla riva asciutta, poi ha aiutato la moglie e poi il marito: vedendo che non si riusciva a liberarlo e che questi continuava ad affondare, ha capito che non c’era altro modo che stendersi lui stesso sul fango, addirittura con la faccia all’ingiù, in modo che Arild Haben, col suo notevole peso, potesse appoggiare prima le sue ginocchia sulla sua esile schiena ed iniziare a liberarsi, piano piano. Dopo alcuni sforzi, l’anziano straniero è riuscito a muovere i primi passi sopra Chat e dopo qualche minuto Chat stesso lo ha portato in salvo sulla riva dove lo attendeva, preoccupata, la moglie.

Da lontano, dal ponte, un ragazzo, ha ripreso tutta la scena davvero toccante e ha caricato e condiviso il filmato all’insaputa del pescatore di Krabi, su uno dei social media più famosi. Chat, dal canto suo, ha salutato i due turisti (che parlano solo inglese) in thai e si è affrettato a ritornare alla sua barchetta e ripartire... con un forte mal di schiena per i 100 kg e più sopportati nel salvataggio.

Il filmato è stato subito notato ed è nata una gara spontanea per mettere in luce la bellezza e l’importanza di questo gesto: all’inizio nessuno sapeva nemmeno il nome di Chat. Ben presto televisioni, radio, giornali si sono interessati al caso e si è arrivati all’autore del gesto, che si è visto arrivare a casa sia la coppia di stranieri, che uomini del governo, per chiedere cosa potessero fare per ricompensarlo di quanto aveva fatto. La sua risposta è stata che non voleva niente e che qualsiasi persona al posto suo avrebbe fatto lo stesso!

A questo punto è scattata la gara di riconoscenza per Chat: una nazione che ha dovuto sopportare crimini contro gli stranieri è stata fiera che un suo figlio fosse stato capace di un gesto del genere, assolutamente gratuito. Il primo ministro in persona, Prayut Chan-ocha è andato ad incontrare Chat. All’aeroporto di Krabi, c’è ora una sua foto per ringraziarlo del gesto compiuto. Il fatto è che Chat, il pescatore con al massimo 15 dollari di guadagno giornaliero, continua a rimanere sorpreso di tutto questo e a non voler nulla per quanto ha fatto. Vuole solo ritornare all sua vita normale, mentre le autorità massime dello stato hanno pensato di comprare un nuovo motore per la sua barca, asfaltare la strada dove abita, rinnovare i cavi elettrici e fornire la baracca di Chat con un contatore elettrico: quest’ultima, l’unica cosa che alla fine ha chiesto! Tanti altri gesti concreti per la vita di quest’uomo si stanno facendo, perché la Thailandia, finalmente, ha qualcosa di cui essere fiera, dopo tante notizie tristi e sconcertanti che riguardano i turisti.

Chat ha un solo desiderio: che tutto questa pubblicità finisca al più presto e lui possa ritornare ai suoi due lavori, alla vita normale. Ecco qualcuno, con un minimo d’istruzione, un uomo veramente comune, che insegna al mondo intero che l’amore è gratuito, e che se c’è bisogno anche di farsi calpestare sulla schiena per salvare la vita del prossimo, ben venga. L’amore è e deve tornare ad essere l’esperienza normale della vita di ogni uomo.

Fonte: CittàNuova.it

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