I Giovani per un Mondo Unito (GMU): "Stop a spazzatura, link volgari, parole offensive. Sì alla condivisione del positivo e di ciò che unisce." Dalla Sardegna una proposta per un social network davvero amichevole
Hai Fb? Fb sta per Facebook, per i poco avvezzi alle sintesi giovanili... Quanti amici hai? Hai visto l’ultima tag e caricato le foto del week-end? Porre e ricevere queste domande fanno parte della nostra vita quotidiana tarata sui nuovi ritmi della comunicazione on line che impongono anche un diverso approccio con l’altro in carne e ossa. Un approccio, quello dei social network, le reti sociali usate per chiacchierare, scambiarsi impressioni e molto di più, che ha modificato persino la gestione del tempo. Le tre o quattro ore normalmente dedicate ai rapporti della vita reale, alla lettura di un libro piacevole, al caffè con l’amico vengono ora trasferite sulla rete.
Ci si può però riappropriare del proprio tempo e sfruttare al meglio le soluzioni tecnologiche per coltivare e far crescere le nostre amicizie con una sensibilità che può attingere dal passato, ma che deve inevitabilmente fare i conti con la Rete.
Make a change Sulla scia di queste riflessioni i GMU della Sardegna si sono dati appuntamento a fine febbraio a Ghilarza, nel cuore dell’isola, per una giornata di confronto sull’uso dei social network e sulle modalità di rapporto che si stanno costruendo online e offline. Un’allegra invasione per il piccolo paese sardo. Make a change (Dai una sterzata!) non era solo il titolo scelto per l’appuntamento, ma l’obiettivo che i presenti si erano proposti: cambiare la qualità dei rapporti nella vita reale e in quella virtuale. Dopo i calorosi saluti il programma è iniziato con la sfida di vivere, intanto quella giornata, con una nuova prospettiva: pensare all’altro e un breve video introduttivo della fondatrice del Movimento dei focolari, Chiara Lubich, ha mostrato una strada da imboccare insieme anche a giovani di altre fedi o non credenti, la regola d’oro “Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”. Sono seguite le testimonianze di chi ci sta provando e di chi ha cominciato questa sterzata in famiglia, con gli amici, anche amministrando in modo alternativo una borsa di studio o ritrovando un nuovo rapporto con una nonna un po’ invadente.
Clean Face Nella seconda parte con Maddalena Maltese, redattrice di “Città Nuova on-line” si è entrati nella logica dei social network e sulle modalità di relazioni che possono istaurarsi. Alcuni slogan sono stati particolarmente efficaci: puntare al positivo anche nelle relazioni virtuali, essere persone e non utenti, gettare ponti dall’amicizia virtuale a quella reale, puntare alla qualità delle amicizie e non solo alla quantità. I workshops che sono seguiti – giornalismo, musica, grafica – hanno focalizzato il lancio di un’azione di pulizia dei profili di Facebook. Clean-Face è l’espressione che sintetizza l’operazione che comporterà il lancio sul social network di esperienze positive, non lesive della dignità, non offensive, attente a promuovere il bene, dando valore all’altro e a tutto quello che ci fa essere persone autentiche, non nascoste da uno schermo e da una serie di pixel. Un’autenticità che è stata ritrovata in Chiara Luce Badano, la giovane di Sassello recentemente proclamata beata, che è stata proposta come compagna d’avventura in quest’azione: il suo profilo su Facebook riunisce migliaia di fan, appassionati di vita vera e di relazioni autentiche spese per ideali grandi, attenti al sociale e a chi è veramente in difficoltà.
I partecipanti «Realtà che si incontrano, sorrisi che si sfiorano, sguardi che si incrociano, canti che riscaldano e racconti che abbracciano vite diverse». Così descrive Jennifer questa giornata. «Questi ragazzi si sono uniti per portare avanti un loro ideale, fare una città nuova dove la vita è dono e dove tutti possono essere dono». Francesco con fare timido spiega: «È stata la curiosità a spingermi a partecipare: per me le nuove esperienze sono sempre motivo di vita. C’è una grande armonia e questa operazione di dare una sterzata davvero, può portare gioia a chi non sa ancora sorridere». Valentino è arrivato qui dopo le ripetute insistenze della fidanzata: «volevo proprio fare nuove amicizie con la A maiuscola». Alessandra invece è ammirata dalle intenzioni positive dei partecipanti «ma vanno contestualizzate nella complessità della realtà, perché i social network possono aiutare anche i rapporti reali, ma bisogna imparare a stabilire il confine del virtuale. Quello di oggi è un buon inizio». Un coro di voci interessate e varie.
Il decalogo E proprio per iniziare subito e senza tentennamenti, i giovani per un mondo unito sardi hanno proposto un decalogo per concretizzare questo cambiamento nei social network. Quindi via all’azione: "Every day I clean my Face"
1) Evitare la volgarità
2) Evitare link di dubbia provenienza
3) Essere persone, non utenti, mantenendo, nei rapporti virtuali, la stessa profondità di quelli reali
4) Costruire ponti di vera amicizia con gli “amici” virtuali
5) Rispettare se stessi e gli altri
6) Aver consapevolezza del proprio corpo e della propria privacy
7) Per ogni dieci minuti passati su Facebook, dedicarne altrettanti per coltivare i rapporti con le persone vicine
8) Controllare l'utilizzo che ne fanno i minori
9) Usarlo come ottimo mezzo per socializzare
10) Per ogni critica/sentimento negativo andare controcorrente, facendo emergere il positivo
è una proposta avvincente! IO CI STO!
RispondiEliminaPaolo
Per come la vedo io Facebook è semplicemente uno strumento che velocizza il sistema di comunicazioni tra utenti; il suo valore in questi ultimi anni si è rivelato di grande importanza per l'informazione e la divulgazione di notizie e di tutto quello che noi percepiamo come attualità ecc....
RispondiEliminaovviamente ciò che ci dobbiamo chiedere ancora prima di utilizzarlo é: che tipo di uso voglio farne? una persona può su facebook accentuare o mitigare determinati aspetti della sua interiorità; mostrarsi o camuffarsi attraverso i link che pubblica, i video, i post e i messaggi che lascia nella propria bacheca o in quella degli altri, i commenti ad alcune discussioni o ad alcuni dibattiti più o meno rilevanti, tutto questo si rivela l'ennesimo mezzo di intrattenimento dell'uomo contemporaneo, niente di diverso da una piazza come luogo di incontro di un gruppo di amici, con la precisazione che essendo un mezzo di comunicazione di massa virtuale e dando la possibilità di costruire una rete di amicizie come nella vita reale per molti si concretizza in una SECOND LIFE, dove gli stessi rapporti, e lo stesso modo di affrontare la vita e interfacciarsi con le persone più o meno superficiale si traspone dal reale al virtuale. il problema non é facebook in sé.... perchè da questo punto di vista, diventa la concretizzazione in Giga o Tera di noi stessi, il problema va ricercato alla fonte, quindi nel nostro modo di vivere e di porci nella realtà, nella nostra coscienza, nel nostro essere autentici con le persone che davvero riteniamo amiche al di là da facebook o meno! ..... facebook è da prendere solo come puro intrattenimento e niente di più. XD
Bravo! Hai capito pienamente il senso della giornata! Quello che nell'articolo non era puntualizzato con precisione, l'hai messo in luce tu. Grazie.
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