Cos'è la legalità? La risposta di un gruppo di ragazzi radunati a Grottaferrata (Roma) è: “regole, rispetto degli altri, contrario di illegalità, riconoscimento della legge”. Insieme a Patrizia Mazzola del Centro Umanità Nuova, Maddlena Maltese di Città Nuova e Stefano De Sanctis un Giovani per un Mondo Unito hanno affrontato il tema dell'educazione alla legalità. Nell'occasione hanno guardato un film su P. Pino Puglisi, un sacerdote che venne ucciso dalla mafia nel 1993.
Patrizia Mazzola, insegnante che ha vissuto gli anni della presenza di Padre Puglisi, ne ha ricordato la figura spiegando i motivi del suo omicidio: “È stato ucciso perchè ha messo in difficoltà con i suoi messaggi d'amore e le sue iniziative un gruppo mafioso presente nel quartiere Brancaccio che si son vendicati togliendogli la vita nel giorno del suo compleanno in piazza Anita Garibaldi. Il problema grande di oggi è che i giovani sono distanti dalla politica. Io sono stata impegnata nella politica e lo sono ora nel volontariato. Darsi da fare, partecipare è bello. Se ognuno di noi riesce a modo suo a costruire qualcosa si possono realizzare anche progetti impensabili. La scuola nel quartiere Brancaccio intitolata a Padre Puglisi è uno di questi, poiché è una realtà didattica forte e riconosciuta nel contesto dove esiste.”
Maddalena Maltese, giornalista, è così intervenuta a seguire: “L'illegalità cresce nella misura in cui ci si disinteressa delle cose e dei problemi del mondo. Le organizzazioni mafiose colpiscono la società in maniera subdola, inserendosi nelle fila giovanili ed attraendoli attraverso le attività della droga e della criminalità. L'opera di una giornalista come me, l'opera di un giudice che combatte l'illegalità, sono frutto dell'amore. E' una questione d'amore il lavoro di un giornalista, l'opera di un sacerdote, lo studio di un ragazzo. L'amore è il software che ognuno di noi ha dentro, ed è lo strumento per combattere ogni illegalità.”
Nell'occasione è intervenuta telefonicamente la preside della scuola “Leonardo Sciascia” del quartiere zen di Palermo, che ha parlato della funzione che può svolgere l'istituzione scolastica in determinati contesti sociali: “La scuola rappresenta un rifugio culturale e sociale di ogni quartiere, soprattutto nei posti a rischio e dove c'è analfabetismo, divisione e tensione sociale. Le famiglie devono tornare a diffondere l'amore per la scuola. Non si deve parlare di coraggio quando si sceglie di lavorare civilmente in alcuni territori. Per poterlo fare al meglio bisogna spogliarsi dei pregiudizi, che ostacolano l'impegno da profondere. Per risolvere i problemi sociali basta diffondere il rispetto dei valori, delle regole e delle persone.”
In chiusura un suggestivo filmato ha presentato i personaggi che hanno dato la vita per l'amore del rispetto delle regole ed hanno subito la violenza mafiosa: i giudici Giovanni Falcome, Paolo Borsellino, Antonio Scoppellitto, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Rosario Livatino, Antonio Caponetto e proprio Padre Pino Puglisi.
Nel pomeriggio sono stati quindi presentati i due volumi che affrontano il tema del convegno : L’uomo d’onore non paga il pizzo del giornalista Roberto Mazzarella e Il nostro Sud in un Paese reciprocamente solidale del Vescovo Giancarlo Maria Bregantini, in dialogo con il giornalista Paolo Loriga.
Federico Ghera
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