Nel quadro della Settimana Mondo Unito una
sessantina di giovani studenti e di giovani professionali si sono riuniti ad
Arny, nella cittadella vicino a Parigi, nel week end del 27 e 28 Aprile sul
tema: “L’altro e le sue differenze, freno o trampolino di lancio?”
Provenienti da differenti regioni della Francia, cristiani, musulmani o
senza convinzioni religiose, hanno condiviso le loro differenze come tante
ricchezze sperimentando che ‘vivere insieme, è possibile’!
“Ho trovato dei giovani molto simpatici, tanto aperti, con un buon ambiente
anche grazie ai canti” spiega Alexis, chiaramente contento del suo primo
incontro col movimento dei Focolari. “Sin dalla prima sera, per montare le
tende, c’è stato molto coinvolgimento. Ero un po’ spaventata per questo, perchè
non sono tanto compentente per queste cose ma insieme ce l’abbiamo fatta” rimarca
Clarisse. “Qui si sono creati dei rapporti molto facilmente, non c’erano
barriere” riprende un altro. Si può essere se stessi, certi che l’altro non ci
giudica”.
Questo era un incontro di ritrovo con la maggior parte di coloro che hanno
partecipato al Genfest a Budapest, nel settembre dell’anno scorso. Tutti hanno
rivisto con forte commozione i video e le foto di questo evento internazionale
ancora vivo nell’anima e nella vita di ciascuno.
“Rivedere queste immagini è stato come un boomerang di gioia” esulta
Anne-Laure. “Mi sono ricordata degli impegni che ho preso nel mio cuore davanti
a Dio in quel momento là, nel pieno dell’evento del Genfest”.
Ma i due giorni trascorsi insieme hanno permesso di andare un po’ più in
profondità fino ad arrivare a dire che nonostante tutto le differenze sono una
ricchezza, la vita quotidiana non è poi così facile. Allora come poter superare
le paure e creare delle condizioni per un vero dialogo costruttore di
fraternità? Dopo una riflessione in piccoli gruppi, i giovani sono riusciti a fare
emergere le 10 buone pratiche risultato delle loro esperienze.
“Il mondo unito comincia da me” enuncia il primo punto: affinchè il mondo
cambi, bisogna decidersi e cominciare da se stessi, facendo il primo passo”.
“Delle buone pratiche e non delle teorie”, sottolinea Alexandre, venuto per
la prima volta: “Ho visto che voi le avete messe in pratica subito al mio
riguardo”.
E’ con un flashmob finale, rappresentante la costruzione di un ponte, che i
francesi hanno voluto esprimere il loro impegno. Sono state queste 150 persone
– piccole e grandi – presenti sul posto, in questo week end, ad associarsi
volontariamente.
Un week end che ha fatto così bene, come ha confidato anche Céline: “Sono
arrivata qui senza voglia di niente, perchè la vita quotidiana non è più cosi’
semplice. Ma grazie al vostro buono umore, ho visto che non mi restava che
esprimere il mio sorriso”.
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