L’alba mi ha
accarezzato gli occhi penetrando la finestra. 27 luglio. Un mese esatto che
sono in questa terra, eppure oggi impiego un attimo in più del solito per
ritrovarmi. La luce del mondo mi ha trovato ancora, anche qui, su questa branda
di fortuna in questo angolo lontano del globo.
È sabato, il giorno più faticoso e bello, l’ultimo, quello della veglia che sigilla la Giornata Mondiale della Gioventù. Nel silenzio del giorno che nasce, inciampo su quegli attimi di “mondo felice” che ho avuto la fortuna di vivere: la nottata indimenticabile di Cuatro Vientos a Madrid 2011, il freddo e i 500 mila lumini accesi all’ippodromo australiano di Randwich nella World Youth Day del 2008. A quel tempo non avevo ancora vent’anni ed il mondo mi si spalancava per la prima volta davanti.
Ogni GMG è un fiore nuovo nel giardino della giovinezza, un tassello di quel mosaico di esperienze forti che segnano l’intera esistenza.
È sabato, il giorno più faticoso e bello, l’ultimo, quello della veglia che sigilla la Giornata Mondiale della Gioventù. Nel silenzio del giorno che nasce, inciampo su quegli attimi di “mondo felice” che ho avuto la fortuna di vivere: la nottata indimenticabile di Cuatro Vientos a Madrid 2011, il freddo e i 500 mila lumini accesi all’ippodromo australiano di Randwich nella World Youth Day del 2008. A quel tempo non avevo ancora vent’anni ed il mondo mi si spalancava per la prima volta davanti.
Ogni GMG è un fiore nuovo nel giardino della giovinezza, un tassello di quel mosaico di esperienze forti che segnano l’intera esistenza.
Siamo quasi
alla fine di questa nuova tappa, anche stavolta con un sorriso pieno sul volto.
Con il sacco
a pelo in spalla giungo a Copacabana dove tra poco arriverà papa Francesco. Ad
accoglierlo c’è un’intera spiaggia in festa con musica e bandiere.
Mi tolgo le
scarpe e cammino sulla sabbia ancora umida dalla pioggia di questi giorni.
Mi fermo.
Mi guardo
attorno.
Non ho
dubbi. Un’altra storica notte planetaria è pronta per essere attraversata, per
qualche ora, forse, anche dormendo.
Andrea Cardinali
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