Ciao a tutti!
Continuano i lavori in corso per
costruire un mondo unito a 360 gradi... e continuano i lavori per la Siria, con
un importante incontro!
La scorsa settimana abbiamo avuto la
possibilità di consegnare, a Roma, il ricavato di “Siriamente”, la serata
di Frontignano dedicata alla Siria. Il prezioso bottino raccolto è stato dato
direttamente nelle mani di Giovanna, che abita a Damasco ed è attiva nell’aiuto
di molte persone bisognose in quelle terre.
È stato un momento speciale! Abbiamo
potuto parlare a lungo di cosa sta succedendo in Siria e cosa significa
vivere ogni giorno in una situazione di guerra; insieme però abbiamo anche
potuto capire cosa possiamo fare noi, dall’Italia, per aiutare con piccoli
gesti la popolazione della Siria. È stato davvero un piccolo momento di
forte reciprocità, tra la comunità siriana e noi: non abbiamo soltanto dato,
facendo avere il cospicuo bottino raccolto per loro, ma anche ricevuto,
attraverso i racconti diretti e le parole di ringraziamento. In fondo, trovate
il messaggio di ringraziamento che abbiamo ricevuto!
Parlando insieme, sono venuti fuori
molti dettagli della vita quotidiana in Siria, ogni giorno sempre più
complicata a causa dell’insicurezza generata dalla guerra; ecco un breve
resoconto dalla prima linea:
In Siria la vita continua
ad essere terribilmente difficile, per tutti, e se ci sono ancora alcune
regioni risparmiate dalla violenza, non si sa fino a quando ce la faremo a
resistere sia a livello di stress che a livello economico. I prezzi sono alle
stelle, la gente nella grande maggioranza pensa solo a garantirsi il cibo
perché tutto il resto è diventato superfluo e questo per persone abituate a
lavorare è come uno schiaffo, sentono che anche la loro dignità è stata
calpestata da questa guerra. In questi ultimi giorni in certe parti della città
di Aleppo una bombola di gas ha raggiunto il prezzo esorbitante di 18000 LS,
pari a uno stipendio mensile decisamente buono, e la “rabta”, il pacchetto di
otto pezzi del buon pane arabo, sfiora ora le 800 lire, quando l’anno scorso lo
si trovava a 45. L’insicurezza nel Paese è sovrana, in tante località o
quartieri delle città si convive con il rischio, quando si esce di casa, ci si
chiede: rientreremo?
La situazione è difficile,
complicata dagli incerti sviluppi del conflitto. Come poter aiutare allora la
popolazione siriana in difficoltà? Giovanna, ringraziandoci tantissimo per il
dono ricevuto, raccontava che al momento le esigenze di chi rimane in Siria
richiedono contributi economici per poterle affrontare: è aumentato in
modo esorbitante il prezzo di ciascun bene, dalla semplice farina alla
più complicata operazione chirurgica, alla retta dell'università; in più,
quando la furia della guerra, tra qualche anno, sarà passata, il paese dovrà ripartire
da zero con la ricostruzione.
Insomma, la strada che abbiamo
cominciato sembra giusta: essere vicini alla popolazione siriana oggi, nel
concreto, anche pensando alle sue esigenze economiche; informarsi su cosa
continui a succedere nel paese, cercando i racconti di prima mano di quanti
vivono la situazione da dentro; e, pensando più in grande, ribadire la
necessità del disarmo, per evitare che i profitti delle armi spingano ancora a
fomentare conflitti come quello in corso, ormai da troppo tempo, in Siria.
Intanto, ci scrive
Giovanna:
Rocca di Papa, 18.10.2013
Carissimi,
vi ringrazio infinitamente del "bottino" cospicuo che Giovanni mi
ha consegnato e che arriverà in Siria arricchito dalle notizie della vostra
serata a Frontignano! A nome dei nostri a Aleppo, Damasco, Machta Helou, Homs,
Hama... GRAZIE!!!
Siamo insieme a voi nel costruire mattone su mattone il mondo unito!
Giovanna
Nessun commento:
Posta un commento