lunedì 28 ottobre 2013

Siriamente arriva in Siria!

Ciao a tutti!
Continuano i lavori in corso per costruire un mondo unito a 360 gradi... e continuano i lavori per la Siria, con un importante incontro!
La scorsa settimana abbiamo avuto la possibilità di consegnare, a Roma, il ricavato di “Siriamente”, la serata di Frontignano dedicata alla Siria. Il prezioso bottino raccolto è stato dato direttamente nelle mani di Giovanna, che abita a Damasco ed è attiva nell’aiuto di molte persone bisognose in quelle terre.
È stato un momento speciale! Abbiamo potuto parlare a lungo di cosa sta succedendo in Siria e cosa significa vivere ogni giorno in una situazione di guerra; insieme però abbiamo anche potuto capire cosa possiamo fare noi, dall’Italia, per aiutare con piccoli gesti la popolazione della Siria. È stato davvero un piccolo momento di forte reciprocità, tra la comunità siriana e noi: non abbiamo soltanto dato, facendo avere il cospicuo bottino raccolto per loro, ma anche ricevuto, attraverso i racconti diretti e le parole di ringraziamento. In fondo, trovate il messaggio di ringraziamento che abbiamo ricevuto!
Parlando insieme, sono venuti fuori molti dettagli della vita quotidiana in Siria, ogni giorno sempre più complicata a causa dell’insicurezza generata dalla guerra; ecco un breve resoconto dalla prima linea:
 In Siria la vita continua ad essere terribilmente difficile, per tutti, e se ci sono ancora alcune regioni risparmiate dalla violenza, non si sa fino a quando ce la faremo a resistere sia a livello di stress che a livello economico. I prezzi sono alle stelle, la gente nella grande maggioranza pensa solo a garantirsi il cibo perché tutto il resto è diventato superfluo e questo per persone abituate a lavorare è come uno schiaffo, sentono che anche la loro dignità è stata calpestata da questa guerra. In questi ultimi giorni in certe parti della città di Aleppo una bombola di gas ha raggiunto il prezzo esorbitante di 18000 LS, pari a uno stipendio mensile decisamente buono, e la “rabta”, il pacchetto di otto pezzi del buon pane arabo, sfiora ora le 800 lire, quando l’anno scorso lo si trovava a 45. L’insicurezza nel Paese è sovrana, in tante località o quartieri delle città si convive con il rischio, quando si esce di casa, ci si chiede: rientreremo?
La situazione è difficile, complicata dagli incerti sviluppi del conflitto. Come poter aiutare allora la popolazione siriana in difficoltà? Giovanna, ringraziandoci tantissimo per il dono ricevuto, raccontava che al momento le esigenze di chi rimane in Siria richiedono contributi economici per poterle affrontare: è aumentato in modo esorbitante il prezzo di ciascun bene, dalla semplice farina alla più complicata operazione chirurgica, alla retta dell'università; in più, quando la furia della guerra, tra qualche anno, sarà passata, il paese dovrà ripartire da zero con la ricostruzione.
Insomma, la strada che abbiamo cominciato sembra giusta: essere vicini alla popolazione siriana oggi, nel concreto, anche pensando alle sue esigenze economiche; informarsi su cosa continui a succedere nel paese, cercando i racconti di prima mano di quanti vivono la situazione da dentro; e, pensando più in grande, ribadire la necessità del disarmo, per evitare che i profitti delle armi spingano ancora a fomentare conflitti come quello in corso, ormai da troppo tempo, in Siria.
Intanto, ci scrive Giovanna:
Rocca di Papa, 18.10.2013
Carissimi,
vi ringrazio infinitamente del "bottino" cospicuo che Giovanni mi ha consegnato e che arriverà in Siria arricchito dalle notizie della vostra serata a Frontignano! A nome dei nostri a Aleppo, Damasco, Machta Helou, Homs, Hama... GRAZIE!!!
Siamo insieme a voi nel costruire mattone su mattone il mondo unito!
Giovanna

Nessun commento:

Posta un commento