Di Girardi Matteo
Fonte: Città Nuova
La stampa specializata conferma la facile mutazione delle
preferenze dei giovani su internet. Riflessi sul mercato.
Facebook non è più di moda tra i giovani. Pare che alcuni
si sentano addirittura “imbarazzati” all’idea di essere accostati al social
network più popolare al mondo. È quello che emerge da un articolo
dell’antropologo inglese Daniel Miller, pubblicato sulla rivista The
Conversation e recentemente riportato su Wired, il quale ha condotto uno studio
sugli adolescenti inglesi di età compresa tra i 16 e i 18 anni. La ragione di
questo imbarazzo? È presto detto:
“Semplicemente non puoi essere giovane e libero se sai
che i tuoi genitori possono avere accesso ad ogni tua indiscrezione”, argomenta
Miller. “I giovani tengono allo stile e allo status che hanno in relazione ai
loro coetanei, e Facebook semplicemente non è più considerato figo”.
Miller rileva come i giovani si sentano più a proprio
agio con applicazioni quali Snapchat, Instagram e WhatsApp, ma riconoscano
senza difficoltà i punti di forza del social network fondato da Zuckenberg: “È
più integrato, migliore per gestire gli album di foto, organizzare feste e più
efficace per osservare le relazioni tra persone”.
Sicuramente Facebook dovrà preoccuparsi di arginare
eventuali emorragie di pubblico adolescente con conseguente perdita di introiti
pubblicitari in un settore strategico e fisiologicamente meno prevedibile di
altri come quello dei teenager, ma il dato, secondo l’analisi di Wired, non
dovrebbe allarmare, almeno per ora, il gigante di Menlo Park, dal momento che
il progetto del Zuckenberg è da tempo quello di trasformare la sua creatura in
una utility globale: “I ragazzi non apprezzano le utility. Semplicemente è
così. Ma quando invecchiano, alla fine le guardano in modo diverso”.
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