Papa Francesco ai 30.000 fidanzati radunatisi oggi in
Piazza San Pietro:
«Cari fidanzati, voi vi state preparando a crescere
insieme, a costruire questa casa, per vivere insieme per sempre. Non volete
fondarla sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia
dell’amore vero, l’amore che viene da Dio. La famiglia nasce da questo progetto
d’amore che vuole crescere come si costruisce una casa che sia luogo di
affetto, di aiuto, di speranza, di sostegno. Ma tutti insieme: affetto, aiuto,
speranza, sostegno! Come l’amore di Dio è stabile e per sempre, così anche l’amore
che fonda la famiglia vogliamo che sia stabile e per sempre. Per favore non
dobbiamo lasciarci vincere dalla “cultura del provvisorio”! Questa cultura che
oggi ci invade tutti, questa cultura del provvisorio. Questo non va».
«Un matrimonio non è riuscito solo se dura, ma è
importante la sua qualità. Stare insieme e sapersi amare per sempre è la sfida
degli sposi cristiani».
«Chiedere permesso significa saper entrare con cortesia
nella vita degli altri. Ma sentite bene questo: saper entrare con cortesia
nella vita degli altri non è facile! Non è facile! A volte invece si usano
maniere un po’ pesanti, come certi scarponi da montagna! L’amore vero non si
impone con durezza e aggressività».
«Nella vostra relazione, e domani nella vita
matrimoniale, è importante tenere viva la coscienza che l’altra persona è un
dono di Dio e ai doni di Dio si dice: 'Grazie!'. Ai doni di Dio si dice:
Grazie! E in questo atteggiamento interiore dirsi grazie a vicenda, per ogni
cosa».
«Nella vita facciamo tanti errori, tanti sbagli: l’uomo è
portato ad accusare l’altro e a giustificare se stesso, è un istinto che sta
all’origine di tanti disastri. Impariamo a riconoscere i nostri errori e a
chiedere scusa; mai finire la giornata “senza fare la pace”:
Sappiamo tutti che non esiste la famiglia perfetta, e
neppure il marito perfetto, o la moglie perfetta. Non parliamo della suocera
perfetta! Esistiamo noi, peccatori. Gesù, che ci conosce bene, ci insegna un
segreto: non finire mai una giornata senza chiedersi perdono, senza che la pace
torni nella nostra casa, nella nostra famiglia».
Fonte del testo: www.news.va (http://bit.ly/1hiVCYt)
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