domenica 3 agosto 2014

FRATERNITA’ TRA LE GENERAZIONI

Generazioni in Conflitto
“La nostra società è destinata a perire se non riesce a saldare la continuità tra le vecchie generazioni e le nuove. Se i vecchi non riescono a dialogare con i giovani, non sono altro che dei ricordi. Se i giovani non cercheranno il rapporto con i vecchi, verrà meno la progettualità per il futuro.
Solo nel dialogo tra le generazioni la società può vivere, non dico sopravvivere perché c’è già in questa parola un senso di decadenza.
Non si vive di rendita, ma si vive arricchendosi ogni giorno mentalmente.”
Estratto da un’intervista di P. Lubrano,  Aldo Masullo, filosofo e politico italiano
“(…) Bisogna convincersi che la diversità è una ricchezza, anche quella tra genitori e figli, tra le diversità in genere. Cosa sarebbe la vita se i figli fossero solo una copia dei genitori? Invece essi sono chiamati ad aprire nuove strade.
Spesso le diversità caratteriali, ideologiche, sessuali, ecc. vengono guardate come realtà tra loro contrapposte, capaci di generare soltanto conflittualità, mentre invece, se accolte e comprese profondamente, possono essere di notevole arricchimento personale, familiare e sociale.

I contrasti, gli scontri rappresentano una specie di spia luminosa, che si accende per segnalare che occorre cambiare qualcosa nel rapporto, trovare nuovi equilibri e nuove armonie. Il contrasto, se gestito bene, può essere un’opportunità per costruire qualcosa di nuovo, non per distruggere.
Se genitori e figli riescono a porsi in questo atteggiamento, alla fine un contrasto superato porterà a nuove conquiste. Se i figli, attraverso uno scontro con i genitori, riescono a capirli di più e a non porsi in un atteggiamento di pretesa, svilupperanno una maggiore attenzione verso gli altri, senza pensare solo al soddisfacimento dei propri bisogni.
Così per i genitori. Un conflitto con i figli può essere un’occasione di ripensamento delle proprie posizioni, di liberazione da convinzioni sbagliate legate a culture di altri tempi. La famiglia diventa così la prima scuola di socialità (…)
Un conflitto intergenerazionale può diventare una specie di “risorsa creativa” per tutti.
Tutti, se sono attenti, possono lasciarsi trasformare dall’apparente contrasto con l’altro, riuscendo a cogliere quello che c’è di valido nelle sue parole e nei suoi comportamenti.
Gli scontri piccoli o grandi tra le diverse generazioni possono distruggere rapporti, rendere difficile la vita, ma possono anche, al contrario, aiutarci a riflettere, a ricrearci, a scoprire in noi nuove potenzialità. E possono nascere fiori anche in zone aride e sassose (…)
Visti in questa luce, anche i contrasti tra le diverse generazioni si illuminano e diventano occasioni per  cercare di capire come fare per custodirsi reciprocamente. E in questo custodirsi sempre nuovo, con sempre nuove modalità, si sperimentano sempre nuove armonie. Armonie che si riflettono anche nella società. Perché se ci si abitua a superare i contrasti in famiglia, a farsi stimolare dalla ricchezza del diverso punto di vista dell’altro, allora anche il contrasto, lo scontro che possiamo incontrare al di fuori dell’ambito familiare non fa paura, ma può diventare uno stimolo che ci aiuta a diventare più creativi, a trovare soluzioni anche negli scontri più difficili, a diventare dappertutto costruttori di pace. La famiglia in fondo è il primo laboratorio di pace, il punto di partenza per un mondo senza conflitti e senza guerre.”

Estratto da “Generazioni in confitto”,  Maria e Raimondo Scotto

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