Generazioni in Conflitto
“La nostra società è destinata a perire se non riesce a saldare la
continuità tra le vecchie generazioni e le nuove. Se i vecchi non riescono a
dialogare con i giovani, non sono altro che dei ricordi. Se i giovani non
cercheranno il rapporto con i vecchi, verrà meno la progettualità per il
futuro.
Solo nel dialogo tra le generazioni la società può vivere, non dico
sopravvivere perché c’è già in questa parola un senso di decadenza.
Non si vive di rendita, ma si vive arricchendosi ogni giorno mentalmente.”
Estratto da un’intervista di P. Lubrano, Aldo Masullo, filosofo e politico italiano
“(…) Bisogna convincersi che la diversità è una ricchezza, anche quella tra
genitori e figli, tra le diversità in genere. Cosa sarebbe la vita se i figli
fossero solo una copia dei genitori? Invece essi sono chiamati ad aprire nuove
strade.
Spesso le diversità caratteriali, ideologiche, sessuali, ecc. vengono
guardate come realtà tra loro contrapposte, capaci di generare soltanto
conflittualità, mentre invece, se accolte e comprese profondamente, possono
essere di notevole arricchimento personale, familiare e sociale.
I contrasti, gli scontri rappresentano una specie di spia luminosa, che si
accende per segnalare che occorre cambiare qualcosa nel rapporto, trovare nuovi
equilibri e nuove armonie. Il contrasto, se gestito bene, può essere
un’opportunità per costruire qualcosa di nuovo, non per distruggere.
Se genitori e figli riescono a porsi in questo atteggiamento, alla fine un
contrasto superato porterà a nuove conquiste. Se i figli, attraverso uno
scontro con i genitori, riescono a capirli di più e a non porsi in un
atteggiamento di pretesa, svilupperanno una maggiore attenzione verso gli
altri, senza pensare solo al soddisfacimento dei propri bisogni.
Così per i genitori. Un conflitto con i figli può essere un’occasione di
ripensamento delle proprie posizioni, di liberazione da convinzioni sbagliate
legate a culture di altri tempi. La famiglia diventa così la prima scuola di
socialità (…)
Un conflitto intergenerazionale può diventare una specie di “risorsa
creativa” per tutti.
Tutti, se sono attenti, possono lasciarsi trasformare dall’apparente
contrasto con l’altro, riuscendo a cogliere quello che c’è di valido nelle sue
parole e nei suoi comportamenti.
Gli scontri piccoli o grandi tra le diverse generazioni possono distruggere
rapporti, rendere difficile la vita, ma possono anche, al contrario, aiutarci a
riflettere, a ricrearci, a scoprire in noi nuove potenzialità. E possono
nascere fiori anche in zone aride e sassose (…)
Visti in questa luce, anche i contrasti tra le diverse generazioni si
illuminano e diventano occasioni per
cercare di capire come fare per custodirsi reciprocamente. E in questo
custodirsi sempre nuovo, con sempre nuove modalità, si sperimentano sempre
nuove armonie. Armonie che si riflettono anche nella società. Perché se ci si
abitua a superare i contrasti in famiglia, a farsi stimolare dalla ricchezza
del diverso punto di vista dell’altro, allora anche il contrasto, lo scontro
che possiamo incontrare al di fuori dell’ambito familiare non fa paura, ma può
diventare uno stimolo che ci aiuta a diventare più creativi, a trovare
soluzioni anche negli scontri più difficili, a diventare dappertutto
costruttori di pace. La famiglia in fondo è il primo laboratorio di pace, il
punto di partenza per un mondo senza conflitti e senza guerre.”
Estratto da “Generazioni in confitto”, Maria e Raimondo Scotto
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