lunedì 10 novembre 2014

Sarei morto con la certezza che il mondo cambierà.

Per il dialogo abbiamo bisogno di cogliere il meglio dell’altro. Esperienza di José Gustavo Bello del Colombia
Il 28 settembre scorso sono partito per una città a quattro ore da Bogotà. Fatta la consegna del lavoro torno alla stazione degli autobus. Mentre aspettavo l’ora della partenza, mi si è avvicinato un ragazzo ed abbiamo cominciato a conversare amichevolmente. Ad un certo punto mi ha chiesto cosa pensassi io della attuale situazione che stiamo vivendo in Colombia. lo gli ho risposto che la Colombia ed il mondo soffrono la violenza perchè gli uomini non vivono in unità. “Ma che cosa è l’unità?”, mi ha chiesto. Ed io: “L’unità è l’unica forza capace di trasformare il mondo”. E gli ho raccontato qualcosa della mia vita come cristiano.
Lui ascoltava molto interessato. Notavo però che anche se si presentava bene, rifletteva una particolare inquietudine.
Al momento di salire sull’autobus lui si congeda da me e mi dice che era venuto lì solo per spedire un pacchetto.

L’autobus era sul punto di partire quando arriva la polizia che fa scendere tutti per una perquisizione dell'autobus e dei passeggeri. Mi prendono di mira in modo particolare e mi fanno un interrogatorio da sesto grado.
Dopo venti minuti uno dei poliziotti cambia di atteggiamento. Mi mostra un pacchetto contenente dinamite mi dice che poco prima aveva ricevuto una chiamata telefonica anonima: una persona informava di essere stato pagato per collocare un pacco di dinamite nell'autobus dove viaggiavo. Ma aggiungeva che fra i passeggeri aveva trovato un giovane che gli aveva parlato di una nuova speranza per il mondo e gli aveva dato anche solo per un momento la gioia di vivere. Per questo aveva pensato che la vita valeva più di qualunque al tra cosa nel mondo e si era deciso ad avvisare la polizia in tempo per disinnescare la dinamite ed evitare la strage sicura. Alla fine chiedeva loro di cercare un giovane con camicia bianca e giacca azzurra e gli dicessero che l’ideale in cui lui credeva certamente avrebbe salvato il mondo. Poi bruscamente aveva riattaccato il telefono.
Ho ripreso fiato e siamo finalmente partiti. Seduto nell’autobus ormai avviato verso casa, ho pensato che a quell’ora avrei potuto già essere morto; ma anche se fossi morto, sarei morto con la certezza che il mondo cambierà.
José Gustavo Bello

4 commenti:

  1. Grazie mille José Gustavo!!!
    Una bellissima esperienza! Sei stato un vero eroe quel giorno...
    Sì, se viviamo per l'unità il mondo cambeirà!

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  2. Grazie, davvero un eroe! Hai proprio colto l'attimo nel voler bene a questa persona. Mi ha fatto davvero pensare a come vivo io la giornata e il rapporto con gli altri. Grazie davvero! Continuiamo a vivere per l'Ut Omnes, x l'unità!

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  3. Splendido! Grazie mille!

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  4. questa esperienza vale più di tante parole, è necessario che ogni lettore si abitui a comunicare, scriviamo tanti commenti, usciremo dal nostro guscio e il mondo unito sarà realizzabile perché reso visibile da queste esperienze
    Grazie Gustavo . JOHN

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