Per il dialogo abbiamo bisogno di prendere l’iniziativa
“Carissimi giovani,
Voi avete progettato di costruire ponti, abbiamo visto
quanto può essere faticoso anche costruire un ponte.
Ma anche dopo averlo costruito, se non si cammina su
questo ponte rimane un materiale inerte, un materiale che non serve.
E allora, il ponte serve proprio per unire. Serve proprio
per incoraggiarvi ad attraversarlo per incontrarvi. E guardatevi intorno:
magari c’è qualcuno che non ha il coraggio di fare il primo passo. Fatelo voi
per loro. Magari c’è qualcuno che ha cominciato e poi si è fermato perché la
salita è troppo alta. Allora andategli incontro, attraversate anche il culmine.
Magari qualcuno farà dieci passi e voi ne dovete fare novanta per incontrarvi.
Non vi stancate, non vi stancate. Il ponte c’è per
questo. Fare il primo passo significa voltarvi verso il giovane che avete
affianco e dirgli, se potete, o se non potete dimostrargli, che veramente siete
pronti a fare qualcosa per lui, con lui.
Qualunque sia la sua provenienza, qualunque sia la sua
idea, qualunque sia il suo stato di vita in questo momento, voi siete pronti a
incontrarlo. E in questo incontro io credo che è il primo passo, che poi vi
porterà sempre più avanti, che porterà sul ponte la moltitudine dei giovani.
Cioè sarete tutti su un unico ponte, su un unico ponte da
cui poi partirete per il mondo a costruire veramente questo mondo unito che
abbiamo sognato insieme, e che però abbiamo anche visto possibile.
Coraggio, il primo passo è certe volte il più costoso, il
primo passo è il più difficile da fare. Ma abbiate coraggio, lo facciamo
insieme.”
Maria Voce
(Emmaus), “Messaggio per i giovani presenti il 1° Maggio 2013 a Loppiano (FI)
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