venerdì 15 gennaio 2016

Quell’osteria strappata alla mafia che dà lavoro ai ragazzi Down

C’è più sapore quando un locale nasce dall’impegno civile, sociale e culturale. È il caso di La Tela, nuovo ristorante e centro di aggregazione di Rescaldina (Milano) gestito da una cordata di soggetti non profit ed enti di formazione per restituire alla collettività un bene sequestrato alla criminalità organizzata e avviare progetti di inserimento professionale per giovani con disabilità e non. In sala e al banco, infatti, ecco due ragazze down. «Per ora è stata assunta in borsa lavoro per sei mesi solo Noemi, che ha 22 anni e fa un part-time di una ventina d’ore settimanali per venire incontro alle sue esigenze da nuotatrice - medaglia d’oro nei 50 farfalla ai Campionati 2014 Fisdr (Federazione italiana sport disabilità intellettiva relazionale), argento nei 100 e 200 metri -, ma è in procinto di essere inserita nello staff anche Denise», precisa la referente di Team Down Eunice Gordon. Inaugurata ai primi di dicembre, La Tela - Osteria sociale del buon essere è frutto del progetto “Tutto il gusto della legalità” e della collaborazione tra il Comune, le cooperative Arcadia e Dire fare giocare, la rete di gruppi d’acquisto solidale Gasabile, l’associazione La libreria che non c’è, Team Down, Slow Food e Ial di Legnano, l’Enaip di Busto Arsizio. La Tela vuole essere quindi un luogo di formazione, utile anche per i giovani in alternanza scuola-lavoro, in un settore importante come quello della ristorazione e offrire opportunità di impiego ai ragazzi disabili.

Una vetrina di capacità

Ma per Team Down l’obiettivo è più grande. «Vogliamo utilizzare questi spazi come “vetrina” per i nostri giovani - continua Eunice Gordon, che è anche presidente della Consulta sociale di Rescaldina -: è importante dare visibilità a chi ha la sindrome di Down per far vedere a tutti quello che sanno fare, che hanno buone capacità di base e possono acquisire molte competenze. Inoltre vorremmo impostare progetti educativi, formativi e di autonomia per ragazzi con disabilità intellettiva e organizzare iniziative ed eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica sui bisogni delle persone più fragili». Come la presentazione del libro “La letterina di Natale” di Marinella Calcaterra, mamma di Riccardo Maino, 17enne campioncino di ginnastica artistica (agli ultimi mondiali Dsigo, disputati a novembre a Mortara, in provincia di Pavia, e riservati ai ragazzi down, ha fatto un buon piazzamento alle parallele), avvenuta a metà dicembre. L’osteria La Tela utilizza principalmente prodotti provenienti dalla filiera equo solidale, a chilometro zero e da agricoltura biologica, ed è anche uno spazio di musica, incontri, sperimentazioni, discussione, gioco e divertimento a disposizione di tutti.

Dal piccolo al grande

Team Down nasce «quasi per caso dalla voglia di due genitori dell’hinterland milanese, io e mio marito, di festeggiare, ormai 10 anni fa, la Giornata nazionale delle persone con sindrome di Down», spiega Eunice Gordon. Non trovando nulla in zona, decisero di organizzare un’iniziativa nella piazza di Rescaldina in collaborazione con il Comune e la cooperativa Stripes. «L’evento piacque, visto che poi venne replicato anche per alcuni anni successivi». Ora è una piccola cerchia di famiglie, con un gruppo di supporto e informazione su Yahoo!, una pagina Facebook e un sito web, «che ha intenzione di diventare presto un’associazione». Ma sul territorio il team è conosciuto, tanto che è diventato appunto uno dei partner del progetto “Tutto il gusto della legalità”. Dal 2011 poi, insieme alle associazioni Dragon Ju Jitsi Dojo, Zen Action e Amici Team Down di Castellanza (Varese), organizza la manifestazione di integrazione sportiva “Ju Jitsu Games”. A completare il suo curriculum, infine, c’è la mostra itinerante “Siamo tutti diversi”, realizzata insieme al fotoreporter Enrico Mascheroni.

Fonte: Corriere.it

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