domenica 13 marzo 2016

"Iris Grace", il libro che raccoglie gli straordinari dipinti della bambina di sei anni affetta da autismo

"Il suo dono ci ha dato l'opportunità di mostrare alla gente che c'è sempre una via da percorre, anche quando si è affetti da autismo. La mia speranza è che le persone possano vedere che c'è un futuro ed è luminoso". A parlare è Arabella, la mamma di Iris Grace, una bambina di sei anni affetta da autismo, conosciuta in tutto il mondo per i suoi dipinti.

Era il 2014 quando i suoi lavori divennero famosi, contribuendo a creare una consapevolezza diversa sull'autismo. Che non è fatta di commiserazione, che non guarda chi ne è affetto pensando a una cura, ma percepisce l'altro come essere umano e alle volte, come nel caso di Iris, dotato di capacità straordinarie.

"Si pensa meno alla cura o ai perché e ci si concentra più su come migliorare la vita dei nostri cari, come possiamo aiutarli a vivere una vita appagante, accettando la loro differenza e contribuendo a vedere la magia dentro loro", ha raccontato la madre all'Independent.

Nei suoi dipinti Iris riversa quella magia, che appare limpida, luminosa, brillante. Non c'è traccia di oscurità nei suoi disegni, anche se il suo percorso di vita è stato più complicato rispetto a quello dei coetanei. Lo racconta la madre in un libro, dal titolo "Iris Grace", nel quale la donna ha raccolto le immagini dei dipinti e fotografie della famiglia, racicordando i momenti difficili e quelli di speranza attraversati nel crescere la figlia. Dalla diagnosi, alla difficoltà di affrontare una verità con la quale sarà difficile convivere, all'andare avanti.


Un libro come un viaggio incredibile attraverso la storia ispirante della piccola Iris, per la quale star dello spettacolo e collezionisti privati hanno espresso lodi e speso soldi per acquistare i suoi lavori. 

"Stiamo assistendo a un cambio di atteggiamento in positivo nei confronti dell'autismo", ha continuato Arabella, "Le persone riconoscono un potenziale e la copertura mediatica è stata molto incoraggiante. Ho conosciuto sempre più storie che raccontano le opportunità di lavoro date ai ragazzi affetti da questo disturbo. Sono cose emozionanti. La mia speranza è che tutto questo continui". 


Fonte: HuffingtonPost.it

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