Ciao mi chiamo Salvador e faccio parte dei Giovani per un Mondo Unito di Torreón, una cittá al nord del Messico (a 1.400 km. da Città del Messico)
Un anno e mezzo fa un gruppo di giovani, assetati di un ideale che non crolla, cercavano di dare una risposta, una speranza, al grave problema che la nostra Nazione sta soffrendo. In modo particolare nel nord del paese la violenza provocata dal narcotraffico copre la nostra città con un clima di paura, odio, diffidenza.
Abbiamo conosciuto i GMU e a poco a poco abbiamo imparato a vivere l’ideale dell’unità e soprattutto il suo segreto: Gesù crocefisso e abbandonato. Amandolo abbiamo scoperto che in Lui tutto si può giacché abbiamo visto come nasce la speranza e le risposte che noi non potevamo dare.
Da quando è cominciato il nostro gruppo ci riuniamo ogni sabato. Nei nostri incontri approfondiamo la Parola di Vita e condividiamo le esperienze di come l’abbiamo vissuta durante la settimana. Così, a poco a poco abbiamo scoperto che siamo uno dei fermenti che Dio ha posto qui per preparare il suo contrattacco con l’amore e il perdono come sue uniche armi.
Abbiamo iniziato in pochi, ma abbiamo creduto subito che l’unità fra noi avrebbe portato altri ad aderirvi. Con questa idea nella mente abbiamo preparato una Giornata alla quale abbiamo partecipato in 21. Abbiamo raccontato dei Giovani per un Mondo Unito, di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, delle attività che si fanno in Messico e in altri paesi.
E così dal gruppo iniziale di 3 giovani che avevano una sola idea, “incendiare con l'amore la città di Torreón”, siamo diventati adesso 34 fra ragazzi e ragazze, tutti assetati di questo ideale.
Fin dall’inizio la meditazione “Una città non basta” è diventata il nostro modus operandi per invadere la nostra cittá con un' ondata di pace, fraternità e tolleranza.
Nella mia città, per la lotta tra i cartelli del narcotraffico, molto forte e violenta, ci sono state dei massacri di tanti giovani innocenti nei bar e nelle discoteche.
Qualche mese fa, abbiamo vissuto da vicino la perdita di un nostro amico: Mauricio di 20 anni, a cui i narcotrafficanti hanno tolto la vita. Sono entrati d’improvviso in un bar della città sparando tutti quelli che erano lì durante l’inaugurazione. Hanno ucciso Maurizio ed altri 16 giovani.
Questa notizia ha scosso tutto il Paese, per l’ondata di violenza che si è scatenata negli ultimi mesi.
Di fronte a questa dolorosissima situazione con i GMU ci siamo impegnati ancora di più a vivere per la Pace e la Fraternità Universale. Per darne una risposta concreta il 14 febbraio abbiamo organizzato una cena: “Festa dell’amicizia”, con lo scopo di creare rapporti nuovi. Davanti al dolore soltanto una certezza ci era chiara: “Vincere l’odio con l’Amore”. Con i fondi ricavati abbiamo aiutato un giovane chiamato Mario che ha avuto un incidente rimanendo paralizzato dal collo in giù.
Un altro giorno, truccati da pagliacci, siamo andati in un orfanatrofio con la decisione di amare fino in fondo. La religiosa incaricata ci ha poi detto: “sono venuti da molte scuole, organizzazioni, tutti per compiere un dovere imposto da un protocollo, ora abbiamo sperimentato l'amore: dovete tornare perché mai avevo visto le bambine così felici”.
È seguito poi un nuovo appuntamento: dare messaggi di pace con cartelloni e calcomanie e ricavare fondi per aiutare il papà di un nostro amico che è gravemente ammalato ed essendo l’unico sostegno economico di casa, la famiglia ha molte necessità.
Siamo andati quindi allo stadio di calcio, dove la squadra locale giocava quel pomeriggio attraendo allo stadio migliaia di persone. La gente correva per non arrivare tardi alla partita e cosí improvisamente ci siamo trovati fuori da soli senza nessun risultato... dopo un momento di scambio, abbiamo deciso che un gruppetto entrasse allo stadio per ripartire al pubblico le calcomanie... e anche solo con il loro sorriso trasmettevano già il nostro messaggio. Il gruppo invece che raccoglieva i fondi si è messo alle porte con i salvadanai e all’uscita la gente con molta gioia e decisione ha depositato dei soldi.
Dopo qualche giorno, i nostri conoscenti hanno commentato qualcosa che era sucesso allo stadio: “un gruppo di giovani disinteressati passavano dando dei messaggi incoraggianti e veri che facevano ardere il cuore della gente”.
Ultimamente ci era nato il desiderio che il Vescovo della nostra città sapesse di noi, ciò che stiamo facendo e vivendo, cosicché gli abbiamo chiesto un appuntamento. Lui non solo ha accettato, ma ha voluto addirittura venire dove ci riuniamo per conoscerci. Immaginate la nostra gioia, ci siamo preparati per presentargli le attività che abbiamo fatto ed i piani per il futuro (incendiare la città con l’Amore). Molto attento, ci ha incoraggiati ad andare avanti e a portare il messaggio a tutti i giovani nei nostri ambienti. Alla fine ci ha dato la sua benedizione sollecitandoci a catechizzare i giovani con il nostro esempio.
Il giorno dopo un seminarista, che partecipa al gruppo, ci ha scritto dicendo: “Ieri il vescovo è andato via contento, era sorpreso, per strada mi ha detto: sono giovani con un progetto diverso, c’è qualcosa di nuovo, spero che non si scoraggino...”
Adesso stiamo preparando un' esposizione fotografica dal titolo “Vita nel caos 27000”.
Abbiamo fissato la data per scattare le foto e mandato molti inviti per riunire una moltitudine di giovani per la sessione fotografica.
Arrivato il giorno stabilito, ci siamo presentati tutti nel posto e all’ora fissata, ma ci siamo resi conto che eravamo solo noi. Questo non ci ha fermati, decisi a fare l’1% del lavoro e lasciare il 99% nelle mani di Dio.
Mentre ci organizzavamo per la prima foto, ci siamo resi conto che stava arrivando un pullman, abbiamo cominciato così a scherzare al riguardo, fino a che improvvisamente ha parcheggiato ed è sceso un signore che ci chiede: “Siete dei focolari?”, “è qui l’evento delle foto?”. Ci dispiace arrivare in ritardo, siamo i giovani della parrocchia di San Marco, dove metto i miei ragazzi?”. Siamo rimasti a bocca aperta al vedere come Dio rispondeva alla nostra fede, mentre vedevamo scendere dal pullman molti giovani vestiti di bianco - come avevamo chiesto - pronti ad unirsi a noi per portare la pace nella nostra zona.
Sappiamo che siamo una grande rete di giovani che in ogni punto della terra vivono per lo stesso ideale. Questo ci anima sempre più a non fermarci per realizzare il nostro obiettivo: Il Mondo Unito. Con la expó fotografica vogliamo percorrere il Paese, con la speranza di incidere nell’opinione pubblica ed evidenziare che vogliamo soprattutto ridare al nostro paese l’ambiente di pace, armonia ed ospitalità che sempre ha caratterizzato il nostro popolo messicano.


Mille GRAZIE per aver condiviso con tutti questa bella esperienza di vita vissuta...una vera boccata di aria fresca!
RispondiEliminaSiamo con voi ad andare avanti per continuare a costruire un MONDO UNITO là dove ciascuno si trova, ma con la certezza che siamo UNITI anche se lontani e... la "rete del mondo unito" si infittirà sempre più!
Alla prossima...
=) GMU del LUSSEMBURGO