Fonte: United World Project
Da Maria Grazia Baroni
Rivisto e ampliato. Pubblicato per il
marchio Cnx di Città Nuova e disponibile on line sul sito dello United World
Project . In settembre la versione inglese, francese e spagnolo
Tempo di novità per l’Atlante della fraternità universale, primo report sugli atti di fraternità
nel mondo rilevati dallo United World Project. A due mesi di distanza la prima
edizione si presenta già in una versione rivista ed ampliata. Sarà disponibile per
il marchio Cnx dell’editrice Città Nuova e in formato on line da scaricare dal
sito United World Project. A settembre la stessa edizione sarà disponibile in inglese,
francese e spagnolo.
Ma quali sono, dunque, le novità dell’Atlante? Innanzitutto un’introduzione a firma
dei giovani dei cinque continenti. Si dà spazio, poi, agli approfondimenti: sul
rapporto globalizzazione e mondo unito grazie ad un brano di Chiara Lubich e a “Sharing with Africa”, terza
tappa dello United World Project.
Ma nelle pagine dell’Atlante si ripercorrono anche i primi passi dello United World
Project al Genfest di Budapest nel 2012 con 12mila giovani che si impegnano a
vivere il “fai agli ciò che vorresti fosse fatto a te” e la successiva tappa di
Gerusalemme nel 2013 con altri 125 giovani, mentre le parole chiave supportano il
testo e le testimonianze offrono squarci di quotidiana fraternità.
Una fraternità, come vero e proprio fenomeno attivo
e ravvisabile nell’attualità, che può essere declinato. La si può indagare come avviene nel primo capitolo e nel terzo. La
si può studiare perché dispone di un bacino culturale specifico ravvisabile
nella storia, come si spiega nel secondo capitolo. E, infine, la fraternità la
si può raccontare: attraverso 45 storie scelte dalle 800 schede arrivate da 42
nazioni. Non sono le uniche, certo, e molte altre potrebbero essere narrate al loro posto. Ma tutte parlerebbero di noi e di
questo nostro tempo. Lo stesso tempo in
cui occorre raccontare dei positivi
effetti della fraternità alla nostra società per sperare.
Per info
scriveteci a:
info@unitedworldprojec.org
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