I nostri amici in Iraq ci scrivono:
"Dopo le elezioni avvenute quest’anno la situazione nel
paese è peggiorata perché fino a pochi giorni fa non era stato formato un
governo. I gruppi estremisti si sono approfittati di questa situazione e hanno
cominciato la loro avanzata al Nord. Tante famiglie hanno dovuto scappare per
rifuggiarsi in posti più sicuri. Tante delle nostre famiglie che abitano in
posti sicuri, compreso il focolare, hanno accolte delle famiglie nelle loro
case. Nel momento nel quale i mass media trasmettevano delle notizie tragiche
sulla situazione, i nostri vivevano degli eventi che testimoniavano l’amore e
misericordia tra tutti.
S. ha aperto la sua casa per accogliere delle famiglie ed
era riuscita a raccogliere un po’ di soldi dai suoi colleghi di lavoro. Ha
subito dato questi soldi ad una associazione che distribuisce queste provviste
e viveri ad altre famiglie.
V.: un po’ prima del peggioramento della situazione V. pensava
con un’altro giovane nella sua città di dare una nuova speranza di gioia agli
abitanti della città. Vedeva che la gente non era contenta e tanti emmigravano.
Perciò ha pensato di parlare con alcuni responsabili e provare a mettere nella
città delle frasi che invitano gli altri ad avere speranza e gioia. Era forte
il suo invito a tutti gli amici, in questi momenti difficili del paese nel
quale tante notizie girano, di far attenzione al positivo e di metterlo in
rilievo, invece di far girare notizie negative.
Un giorno era andato per aiutare una delle nostre
famiglie che si era rifugiata nella sua città. Avevano bisogno di aqua. Uno dei
vicini che non aveva tanto rapporto con V. stava per portare acqua per la sua
propria famiglia ma al sapere che V. si interessava di persone che avevano più
bisogno ha deciso di darli l’acqua che aveva.
Altri hanno chiesto a V. e sua famiglia di trovarli posto
dove alloggiarsi. V. e famiglia non sapevano come fare perché non c’era più
posto nel vilaggio a causa del grande numero di famiglie rifugiate. Si metteno
a pregare e li viene in mente una casa chiusa che appartiene a loro parenti
emmigrati all’estero. Li fanno una chiamata e questi sono d’accordo visto la
situazione di emergenza."
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